Un uomo dai capelli tinti comincia a suonare l’arpa
Un negozio di strumenti musicali, al suo interno un uomo dall’aspetto inusuale si accinge a suonare un’arpa. Ha i capelli tinti di giallo, un giubbotto di pelle da motociclista e uno sguardo da fanciullo un po’ “stupido”. Le sue mani si muovono delicatamente sulle corde, le pizzicano con maestria, facendo nascere una melodia dal sapore malinconico. Ad osservarlo, un po’ defilato, un individuo dal naso prominente e dall’aria disincantata. Ha gli occhi sgranati: non riesce a credere a ciò che vede. Suo fratello, l’essere che in assoluto ha più sottovalutato in tutta la sua vita, ora si scopre che è un vero talento musicale. Lo guarda commosso, come se avesse trovato un tesoro nascosto, come quando scovi una banco- nota che hai dimenticato dentro un vecchio pantalone nell’armadio. La macchina da presa avanza lentamente sul suo primo piano, indugiando sui suoi occhi lucidi. Non è una semplice musica quella che ascolta, ma un premio, per esserci sempre stato, per avergli fatto da padre, per aver sopportato la sua svagatezza, per avergli affidato la sua splendida nipotina. Continua la carrellata nei ricordi e nei pensieri cattivi, per cancellarli una volta per tutte. Finalmente giunge un sorriso, il perdono, una riappacificazione con un padre che non c’è mai stato, con una moglie che non ha mai amato, con un amore che ancora non è sbocciato.