Perché è più facile amare i bambini che rispettarli?
L’atteggiamento militaresco, da caserma domestica, è abbastanza frequente con i figli. Tutto dipende da una maschera....
In visita a casa di amici, sono rimasta molto colpita (sgradevolmente) dal modo con cui questa coppia tratta i figli. Nessun gesto violento, per carità, ma per quasi tutto il tempo quei bambini sono stati sottoposti a ordini, spesso inutili, come il “Vai a prendere il pane”, “Vai a chiudere la porta”, “Portami il caricabatterie che sta in camera”. Senza nemmeno un “per favore”, ma solo una sequenza di comandi senza rispetto (…). Non penso che sia giusto. Emily
Sa, Emily, qualche volta i miei lo hanno fatto anche con me, quando ero bambina. Ci ripenso spesso con un senso di sgomento, come se fosse una macchia in un comportamento altrimenti impeccabile e pieno d’amore nei miei confronti. Questo atteggiamento militaresco, da caserma domestica, è abbastanza frequente, lo riscontriamo a casa di amici o di parenti tanto da passarci sopra con indifferenza. Ma chi ci dà il diritto di rivolgerci così ai bambini? Io sono convinta che per noi adulti sia più comodo indossare sempre una maschera davanti a loro, recitare una parte che faccia da contrappunto all’amore. Che sia di sterile autoritarismo, come in questo caso, o di stucchevole protezione o di insopportabile legalismo ( reiterando espressioni come “Quante volte te lo devo ripetere che non si fa?”). Penso che la maschera peggiore sia quella del paternalismo accondiscendente (“Ah, quanta pazienza ci vuole con te, io sono una santa”). In ogni caso, credo che con loro ci sentiamo in dovere di fingere: rivolgerci ai bambini come se fossero non figli ma persone richiede tempo, educazione, complessità. Io ho l’impressione che queste maschere, composte perlopiù di frasi fatte, siano l’equivalente di formule magiche che ci alleggeriscono il durissimo compito di allevarli e educarli. Come se guardarli negli occhi, rispondere ad un loro saluto con natu- ralezza, dirgli la verità, essere rispettosi fosse troppo difficile. Intendiamoci: forse per qualcuno è davvero troppo difficile. Ma chi educa gli educatori?