Villa Medici, dal cardinale Ferdinando I a Napoleone
Commissionata nel 1576 dal cardinale Ferdinando I de’ Medici all’architetto fiorentino Ammannati, questa magnifica dimora sul Pincio, a Roma, fu acquistata nel 1803 dal governo napoleonico, per insediarvi la propria Accademia. Istituzione in realtà già presente nella Città Eterna, fondata nel 1666 da Colbert sotto Luigi XIV (ma prima allocata in altri palazzi romani), come luogo eletto per giovani artisti promettenti, votati agli studi delle antichità romane (ma anche centro per il conseguimento di reperti per Versailles, reggia del Re Sole). Ancor oggi, quell’eredità culturale persiste a Villa Medici, Accademia di Francia, luogo della creatività (ammesse tutte le discipline, comprese restauro e storia dell’arte) con i suoi borsisti
accettati da tutto il mondo purché parlino il francese. Nel palazzo, visitabili, le stanze affrescate dove risiedette il cardinale Medici (prima di succedere, nel 1587, al trono del Granducato di Toscana, alla morte del fratello), e che concepì questa Villa come antiquarium della propria collezione, e sulla cui facciata interna troviamo bassorilievi in marmo. Quale celebrazione dei 350 anni dell’Accademia di Francia, la Villa ospita (dal 14/10 al 15/01/2017) una mostra sugli artisti che vi soggiornarono dal tempo di Luigi XIV fino ad oggi. Un centinaio le opere esposte: Errard, Boucher, Hubert, Fragonard, David, Ingres, l’architetto Garnier, il compositore Berlioz, Carpeaux, Balthus e il pittore Yan Pei Ming. Completano il percorso anche due altre esposizioni, all’Accademia di San Luca e all’Accademia di Belle Arti, che tracciano i rapporti tra esse e l’istituzione francese.