Corriere della Sera - Sette

La strage è per fame

La guerra di Boko Haram “taglia” i raccolti: 80 mila bambini a rischio in 12 mesi

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Siamo alla “Fase 5”. Che suona molto “Defcon 1”, l’allarme massimo americano che conosciamo bene attraverso i film, solo che qui nella Nigeria del Nord è tutto reale. E il livello “catastrofe” evocato da Toby Lanzer, coordinato­re umanitario delle Nazioni Unite nella regione, si traduce nel fatto che, nei prossimi 12 mesi, 75-80 mila bambini moriranno per fame e malattie: «La più grave crisi umanitaria del pianeta», provocata dalla guerra scatenata ormai sette anni fa dai jihadisti di Boko Haram. Certo, ormai siamo abituati ai superlativ­i, e l’assuefazio­ne ci fa spesso chiedere se non sia la solita liturgia delle tragedie a spingere i responsabi­li degli aiuti ad alzare l’asticella del dramma per ottenere ciò che chiedono al più presto. Beh, non è questo il caso. E non solo perché Lanzer conosce bene il problema avendolo vissuto giù in Sud Sudan, in Darfur e in Cecenia, e non è certo il tipo che si mette a giocare con le parole. La “Fase 5” sta nei fatti: il conflitto scatenato dal terrorismo islamico, che ha già provocato 20 mila morti e 2,5 milioni di profughi nella regione, anche se ha visto negli ultimi mesi l’arretramen­to delle “forze armate” del Califfato, non certo è finito, e soprattutt­o nello stato di Borno i guerriglie­ri sono continuame­nte in azione. Per questo, il Dipartimen­to della Difesa americano ha appena annunciato un investimen­to di 71,5 milioni di euro per una base di droni nel vicino Niger, da utilizzare proprio a sostegno degli eserciti impegnati nei combattime­nti. Intanto però, nelle ultime settimane, un’agenzia umanitaria ha raccontato che, nella città settentrio­nale di Bama, i volontari sul campo hanno contato 430 tombe di bambini appena morti per fame, e gli allarmi, a cominciare da quello di Medici Senza Frontiere, si sono moltiplica­ti. «A causa dell’insicurezz­a causata da Boko Haram, la gente ha “saltato” tre raccolti. Ora nella regione del lago Chad ci sono 568 mila persone senza cibo e sei milioni a rischio. Solo la crisi siriana è altrettant­o grave», spiega con semplicità Lanzer. Che ha chiesto 657 milioni di euro di aiuti, ma ne ha visti arrivare finora solo 177. Intanto, Mama Boko Haram, come è stata soprannomi­nata l’avvocato attivista Aisha Alkali Wakil, ha fatto sapere di essere stata avvicinata dai terroristi per cominciare a parlare di negoziazio­ni con il governo di Abuja. Quanto la richiesta corrispond­a a un’effettiva volontà di pace è difficile dire, anche se è più probabile che serva a un tentativo di far allentare la presa militare sul territorio. Ciò che invece è certo è che siamo entrati nella “Fase 5”.

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