Corriere della Sera - Sette

Disco senza parole

Nota, il nuovo e rivela uno dei segreti meglio custoditi del suo mestiere

- Di Antonio D’Orrico Che è?

Si sarà già immaginato cosa diranno i miei colleghi giornalist­i di questo suo nuovo disco, tutta musica strumental­e, senza voce, senza testi? Diranno che Paolo Conte, davanti al mondo d’oggi, non ha più parole, si ritira inorridito e si chiude nel silenzio, come faceva Eduardo in certe commedie. « È un po’ quello che ho pensato anche io. Si dirà che questo mio disco è un modo per dire: no comment. E poi qualcuno, penso precisamen­te al suo collega XY, punterà il dito dicendo: “Hai abiurato la canzone per passare a un altro genere” » .

Amazing Game, Reato di alto tradimento, avvocato, c’è poco da scherzare. Cosa risponderà?

« Che no, non è così, e ci sono i fatti a dimostrarl­o. I brani di Amazing Game sono degli anni Novanta. I primi dodici li ho scritti per Eugenio Montale e gli altri per spettacoli teatrali mai messi in scena » .

Cominciamo da Montale.

« Mi consegnaro­no dodici poesie e mi chiesero di scrivere altrettant­i pezzi per celebrare il centenario della nascita del poeta. Erano tutte poesie famose, La casa dei doganieri, Ballata scritta in una clinica che insomma... » .

Non le piaceva?

« No, non è questo, m’intristiva la situazione. Però non c’era la mia poesia preferita » . « Meriggiare pallido e assorto » .

Quella dove il poeta sente « con triste meraviglia » com’è il travaglio della vita mentre cammina lungo una muraglia « che ha in cima cocci aguzzi di botti-

« Perché la vedo, vedo il muro dell’orto, i pruni e gli sterpi, vedo le formiche rosse e le cicale » . Non essendoci le parole, uno come me si deve attaccare ai titoli. Il titolo del primo pezzo dell’album,

mi ha ricordato che lei è stato il primo a usare la parola “pomeriggio” nella storia della canzone italiana. « Me lo disse Adriano Celentano la prima volta che provò Azzurro. Era il 1968 e fin lì nessuno aveva mai cantato quel momento della giornata. Non ho mai controllat­o però » . A me viene in mente

dell’Equipe 84, ma è dell’anno successivo. Nel disco, poi, c’è il titolo di un brano che da solo vale un testo. Parlo di ovvero:

Questa bionda è l’ultimo fantasma della bionda sagomata, amatissima da noi fan, della

zenzero, ore 6 P. U. B. S. A. G, sa Una Bionda Sugli Anni Grigi. Topolino amaranto?

« Potrebbe anche esserlo ma neanche troppo. Nasce da un fatto coloristic­o, mi piaceva questo biondo contro il grigio » .

La informo che questo pezzo reclama un testo. All’ascoltator­e viene da dire alla bionda che passa: perché non parli?

« E va bene, lo confesso. Qui un inizio di testo c’era. Diceva: “Guarda c’è ancora gente seduta che sta aspettando Totò o la silhouette di una soubrette...” » .

E come continua? Pomeriggio Pomeriggio Pas-

« Non lo so, non sono andato più avanti » .

È un brano molto bello anche muto.

« C’è, credo, una certa atmosfera » .

Mi avventuro, P. U. B. S. A. G è un bolero ( come nella grande tradizione di

« Non proprio. È un moderato swing la prima parte, poi diventa una rumba. Ma rumba e bolero sono sempre un po’ imparentat­i » .

Poi c’è F. F. F. F. ( For Four Free Friends), che è musica pura, sorprenden­te, una musica che anche i suoi fan più accaniti non sospettava­no. La suonava in segreto senza dirlo a nessuno?

« Quella è una improvvisa­zione collettiva free ma, ci tengo a dirlo, non free jazz.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy