L’impegno italiano mira all’efficienza
Il concetto di sostenibile è uno di quelli più abusati negli ultimi anni. A prescindere da definizioni specifiche, che io riassumo nella possibilità di consumare non più risorse di quante il pianeta sia in grado di rigenerare, si possono fare anche altri tipi di riflessioni. L’uomo utilizza le pelli degli animali da sempre, per coprirsi e per produrre manufatti. Nei tempi moderni, pur in presenza di forti crescite del segmento vegetariano, il consumo di carne ha subito a livello globale una impennata; e proprio a fronte di un’industria della carne che si trova a dover smaltire una quantità infinita di pelli, l’industria conciaria assume una rilevanza che si potrebbe definire circolare. Il 98,75% delle pelli conciate in Italia proviene infatti dall’industria della carne; viene quindi trattato e trasformato in un prodotto di qualità un sottoprodotto che altrimenti andrebbe smaltito in altro modo con problemi evidenti. La pelle italiana è la più apprezzata al mondo, e nonostante gli odori, spesso non gradevoli, ma