Budapest, 60 anni dopo la rivolta
Nel 1956 la rivoluzione fu soppressa nel sangue. Ora il ricordo, nei luoghi dei misfatti
Stalin vacilla, dondola un po’, poi cade. I rivoltosi si raccolgono attorno alla sua gigantesca testa di bronzo adagiata sul selciato. Il dittatore ( la sua statua, almeno) è stato abbattuto. Budapest, 23 ottobre 1956, piazza degli Eroi: cominciava la rivoluzione ungherese, destinata a durare un pugno di giorni e a concludersi nel sangue, travolta dall’invasione sovietica. Sessant’anni dopo la città ricorda quei giorni con manifestazioni, parate, mostre ( da vedere quella allestita presso l’Hadtörténeti Múzeum, il museo di storia militare, militaria. hu), visite gratuite a monumenti e musei, tour ai luoghi che furono teatro degli eventi. Come
la piazza del Parlamento cuore degli assembramenti politici, il monumento alla rivolta del 1956, la statua di leader della rivoluzione, il cinema Corvin, roccaforte dei rivoltosi. E poi Sziklakorhaz, l’ospedale nella roccia, un groviglio di grotte, cantine e gallerie utilizzato come ricovero per i feriti nel ’ 56 oggi trasformato in museo ( il suo negozio di souvenir ha una collezione di maschere antigas, gavette, siringhe d’epoca). Al numero 60 di Andrassy ùt, non lontano da piazza degli Eroi, c’è Terror Haza, la Casa del Terrore, quartier generale prima dei nazisti e poi dell’Avh, la polizia segreta del regime comunista. Oggi la palazzina è un dolente museo che ripercorre, tra cimeli, foto d’epoca, anguste celle e stanze delle torture, la storia più buia dell’Ungheria. I bronzei stivali di Stalin ( tutto ciò che rimane della statua distrutta nel ’ 56) stanno al Memento park ( mementopark. hu), luogo d’esilio, alla periferia di Budapest, dell’iconografia comunista: qui si possono vedere 41 statue, un tempo disseminate in viali e piazze della città, che rappresentano Marx, Engels, i Soldati dell’Armata Rossa... La storia più antica, di Budapest Cimeli d’epoca SUL DANUBIO CON L’AUTOBUS ANFIBIO In piazza Széchenyi István, fatto il carico di turisti, l’autobus parte. Passa davanti alla sinagoga di via Dohány, si dirige verso il fiume, imbocca la rampa e si tuffa nel Danubio. Il River Ride, autobus anfibio, è il mezzo più singolare per fare un giro della capitale ungherese: metà via terra e metà in acqua (riverride.com).