I virus stagionali? Intanto, laviamoci le mani
Insaponarsi e sciacquarsi spesso evita molte infezioni. Bisogna però farlo con scrupolo, e senza esagerare
La migliore difesa contro i virus stagionali? Starsene chiusi in casa e non parlare con nessuno, altrimenti bisogna rassegnarsi a febbre e starnuti: prima o poi capita, basta andare in autobus. Contraddiciamo subito. Per cominciare, almeno contro l’influenza ci si può vaccinare. E per tutti gli altri virus esiste un metodo molto semplice per limitare parecchio la possibilità d’infezione: lavarsi le mani spesso e farlo bene. State pensando che è un “pannicello caldo”? Vi sbagliate di grosso. Questa abitudine è una delle azioni più efficaci per ridurre il rischio d’infezioni non solo respiratorie, ma anche gastrointestinali e cutanee. Le mani, infatti, sono un ricettacolo di germi dei quali solo circa il 20 per cento è rappresentato da microrganismi che risiedono normalmente sulla pelle senza dare problemi. A questi però possono aggiungersi virus e batteri meno “simpatici” che si accomodano sulla nostra cute semplicemente perché tocchiamo qualcosa di contaminato ( non dev’essere necessariamente sporco). E una volta successo non è necessario avere cattive abitudini ( come indagare con le dita sul contenuto delle nostre narici) per prendersi, per esempio, un raffreddore: basta portarsi le mani alla bocca o sfiorarsi gli occhi. “Grandi classici” di questo tipo di contaminazione sono per esempio il prendere a prestito una penna da qualcuno ( pensate solo quando si va in banca o in un ufficio pubblico, quanti hanno toccato la biro prima di voi) oppure ( segno dei tempi) accomodarsi alla scrivania di un collega e usare il mouse del suo computer ( lui, o voi stessi se state incubando un raffreddore, potreste trasformarvi in inconsapevoli untorelli). Altre circostanze “critiche” sono la preparazione dei cibi o anche il toccare un animale. Tutte evenienze per le quali è facilissimo crearsi “uno scudo” proprio lavandosi le mani. Farlo ovviamente è facile, ma qualche riflessione sul come può valere la pena. Le regole fondamentali sono: acqua, sapone normale, sfregamento ben fatto, risciacquo generoso e asciugatura non frettolosa. Se vogliamo eseguire una detersione a regola d’arte dovremmo investire quasi un minuto, ma anche se ci si attesta sui 30 secondi si può fare un discreto lavoro. Lo scopo di questo lavaggio non è sterilizzare le mani ma soltanto liberarle dai microbi “transitori”. Per questo è importante sfregare bene e, dopo il risciacquo, asciugare altrettanto bene, perché l’umidità può favorire la moltiplicazione dei microrganismi, diminuendo l’efficacia della pulizia appena eseguita. Se poi si può chiudere il rubinetto e aprire la porta usando un fazzoletto di carta meglio ancora. Può essere utile usare disinfettanti o antisettici? In generale per il cosiddetto “lavaggio sociale”, cioè quello appena descritto, non è ritenuto necessario. Può invece esserlo per gli operatori sanitari. Le mani sporche di medici e infermieri, infatti, possono diffondere infezioni ospedaliere. Non a caso gli interventi chirurgici sono preceduti da detersioni meticolose, che durano parecchio tempo e che vengono eseguite con prodotti specifici. Detto questo, lavarsi le mani non deve comunque diventare una mania: troppi lavaggi possono diventare nocivi perché si rischia di eliminare anche i germi buoni, favorire irritazioni e facilitare fenomeni di sensibilizzazione allergica. In questi casi attenzione: se si sa di avere questa tendenza, indipendentemente dal rischio d’infezioni, meglio sapere che è un possibile indizio di nevrosi ossessiva ( diffusissima, non necessariamente grave, ma meglio parlarne magari con il medico).
È importante sfregare bene e asciugare altrettanto bene, perché l’umidità può favorire la produzione di microrganismi