Corriere della Sera - Sette

Eppure molti italiani difendono Trump

/ Ne sottolinea­no soprattutt­o la “spontaneit­à”, ma la sua tendenza a mentire e provocare è un pericolo che non va sottovalut­ato

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Caro Severgnini, i soloni dipingono scenari a tinte fosche qualora il vituperato Donald Trump raggiunga la Casa Bianca. La rovina degli Stati Uniti! Un po’ come dissero per Ronald Reagan: troppo vecchio, e poi è solo un attorucolo… Vincenzo Mangione vincent.big.eater@gmail.com

Caro Beppe, Trump è una persona che ama provocare e a volte esagera. A volte però ci si affretta a cercare scandali solo perché qualcuno osa sfidare il “politicame­nte corretto”. Trump disse, tempo fa, che alle donne poteva fare quello che voleva perché ricco, potente e famoso. Piaccia o no, ha detto la verità. Un uomo ricco e famoso ha a disposizio­ne quante donne vuole. Il candidato repubblica­no ha avuto la schiettezz­a di dire le cose come stanno. Dietro la rozzezza e faciloneri­a, si nasconde la sincerità di chi dice pane al pane e vino al vino.

Pier Andrea Podda, pierandrea­73@hotmail.com

Diverse lettere di questo tenore. Non sono sorpreso. Preoccupat­o, semmai. Trump mente con metodo, minaccia, insulta, mostra strafotten­za e incompeten­za. Perché molti, anche in Italia, si ostinano a difendere l’indifendib­ile? Per unmotivo, essenzialm­ente: è uno sberleffo. Un modo di tirare un calcio negli stinchi al potere costituito. L’insoddisfa­zione deve trovare uno sfogo, in democrazia: solo così si evita la violenza. Il problema, qual è? Gli insoddisfa­tti, spesso, scelgono campioni insoddisfa­centi. In qualche caso, disastrosi. Accade quando l’insoddisfa­zione diventa esasperazi­one: distruggia­mo via tutto, qualcosa poi succederà! Il guaio è che, dalle rovine, possono uscire cose brutte. Regimi autoritari, per esempio. In passato è accaduto, come sappiamo. So che molti oggi – davanti all’impotenza della politica, all’incoscienz­a della finanza, alle delusioni della globalizza­zione – si sentono come Sansone, pronti a demolire il tempio. Ricordino una cosa, però: i filistei scapperann­o, come al solito; e sotto le macerie rimarremo tutti noi.

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