Micaela De Medici
Una nuova carriera
Fu così. Spedii una foto al Mondo ( senza raccomandazioni o presentazioni): quella di un operaio, in piazza ( di quale città?) appoggiato a un muro, intento a leggere, preoccupato, L’Unità, aperta a piena pagina. E fu anche così per caso che una domenica, la successiva, andai dal mio giornalaio, in Piazza della Motta a Varese: una piazza in leggera discesa con pavimentazione a rizzata. Chiesi Il Mondo, lo aprii e la prima cosa che vidi fu lamia foto di quell’operaio. Mi partì, incontinente, una corsa giù per la piazza, che dovetti arrestare, sul più bello, perché dopo iniziava la strada per il centro, che suggeriva di riaggiustare il passo così da essere, di nuovo, il notaio con la cartella che si avvia allo Studio » . Giuseppe “Beppi” Bortoluzzi comincia così a collaborare con Il Mondo. Una lunga avventura, iniziata poco dopo la metà degli Anni 50 e proseguita fino alla chiusura del settimanale, nel 1966. Oggi i suoi scatti sono tra quelli esposti nella mostra Il Mondo e gli altri. Rotocalchi e fotogiornalismo fra Anni 30 e 50, a cura di Raffaele De Berti e Irene Piazzoni, dal 24 ottobre al 30 novembre nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Un percorso tra le testate che segnano, tra gli Anni 30 e i 50, la grande stagione del rotocalco italiano - Omnibus,
Oggi, Tempo, L’Europeo, Epoca, L’Espresso, Il Mondo -, con i loro reportage, le inchieste, le note di costume e i servizi firmati da grandi giornalisti. E, soprattutto, con la loro miniera di immagini. I periodici provengono dalle collezioni della Braidense – 40 mila testate, una delle raccolte più importanti in Italia grazie all’obbligo di deposito degli editori milanesi fin dal 1780. Tra tutte si distingue Il Mondo di Mario Pannunzio, un giornale laico, colto e sofisticato che offre alla fotografia uno spazio nobile: la scelta cade sempre su scatti isolati di grande formato e alta qualità estetica, evocativi e rivelatori, che non mirano tanto a informare quanto a suscitare un pensiero o un’emozione, o a intervenire con un tocco ironico o poetico, a commento o a denuncia dei tratti della società italiana del tempo. Qui trovano casa le foto d’autore - Gianni Berengo Gardin, Paolo Di Paolo, Carlo Orsi, Henri CartierBresson, solo per citarne alcuni – e anche quelle di appassionati di talento. Giuseppe Bortoluzzi è uno di questi.
Piena autonomia. « Ho iniziato a fotografare quando mia moglie mi regalò una