Corriere della Sera - Sette

Una pace tira l’altra

/ Dopo la trattativa con le Farc, comincia quella con il secondo gruppo guerriglie­ro

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A pochi giorni dal clamoroso no al referendum sulle Farc e dalla polemica assegnazio­ne del Nobel per la pace, il presidente Juan Manuel Santos non si ferma: il governo colombiano ha annunciato che stanno per iniziare le trattative anche con il secondo gruppo guerriglie­ro in attività nel Paese, l’Eln (Esercito di liberazion­e nazionale). La sede dei primi incontri è Quito, capitale dell’Ecuador, e per evitare sorprese uno dei primi punti concordati tra le parti è che «si cercherà la partecipaz­ione della società nella costruzion­e della pace». Come gesto di buona volontà il gruppo guerriglie­ro si è già impegnato a liberare nei prossimi giorni due ostaggi. Oltre all’Ecuador, i Paesi che parteciper­anno alla mediazione sono Venezuela, Cile, Brasile, Cuba e Norvegia. Nei giorni scorsi l’Eln aveva già liberato un civile nelle mani di una commission­e della Croce rossa internazio­nale. Era stato sequestrat­o tre mesi prima con finalità di riscatto. Non si conosce quanti ostaggi siano ancora tra le mani della seconda guerriglia del Paese. L’Eln ha preso le armi nel 1964, sotto l’influenza della rivoluzion­e cubana. Tra le figure più emblematic­he ci sono stati anche sacerdoti vicini alla Teologia della liberazion­e. Oggi conterebbe ancora su circa 1500 militanti, ma la sua zona di influenza è limitata ad una piccola fetta del territorio colombiano, al confine con il Venezuela.

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