Corriere della Sera - Sette

«Liberate le “streghe”»

/ Le donne accusate si rifugiano ancora nei campi. Ma c’è chi chiede di chiuderli

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Asana è stata picchiata dal marito quando era al quinto mese di gravidanza: la notte aveva sognato che era una strega e al mattino ha cercato di sbarazzars­i di lei. Sano Kojo ha 70 anni, ed è stata cacciata di casa più di una trentina d’anni fa, quando fu accusata di avere fatto una stregoneri­a al cugino, uccidendol­o. Sono due delle donne che vivono - chi appunto da decenni - nei cinque “campi delle streghe” del Nord del Ghana, ognuno dei quali ne ospita circa 800, con centinaia di bambini. «Nel XXI secolo non si può più parlare di streghe, e bisogna cominciare a dire che questo termine viene usato solo per disumanizz­are donne vulnerabil­i»: a tenere accesa l’attenzione sul problema ci prova, almeno, nel silenzio generale, l’Alto Commissari­o britannico nel Paese africano, Jon Benjamin. «Bisogna finalmente chiudere quei campi, e riportare tutte le donne nella società», è il suo semplice appello. E in effetti, uno di quegli spazi è stato smantellat­o nel 2014, con l’aiuto della ong ActionAid, che si è data anche da fare con il difficile reinserime­nto di queste donne - 254 - nelle comunità che le avevano cacciate. Di chiusura degli altri, invece, non parla più nessuno. Al contrario, negli ultimi tre mesi, l’aggression­e a donne che sono accusate di essere “streghe” è aumentato, e molte di loro sono state anche ferite e costrette a chiedere protezione ai capi villaggi o a cercare rifugio proprio nei campi. E in effetti, a causa di questa impennata delle violenze, diversi capi di alto livello del Nord del Ghana hanno redatto un documento con cui si sono impegnati a difendere le donne. Una coalizione “anti-discrimina­zione” è nata con lo stesso scopo e con quello di arrivare allo smantellam­ento ultimo dei campi. «Sono contro i diritti umani», ha aggiunto Banjamin. Ora si tratta però di pensare a come queste donne possano tornare a vivere nella normalità: e non si tratta di un processo facile.

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