L’OVVIO DEL GOTICO
Se solo potessimo avere un po’ più di tempo, tipo giornate da ventisette ore, saremmo più sereni ed indulgenti. Anche come spettatori: di sicuro saremmo più aperti non solo alle novità meglio promosse, ma anche ai tentativi imperfetti. American Gothic (RaiDue, il giovedì, 23.30) è una ciambella mal lievitata e dai contorni improbabili, ma tuttavia conserva il gusto di una ricetta che avrebbe potuto diventare buona. La storia della dinastia di ricchi e potenti, gli Hawthornes, con i soliti figli, tra cui un tossico e una politicante, si smonta e impazzisce con la scoperta che uno di loro, potrebbe essere stato un efferato serial killer. La rivelazione porta alla luce, in ciascuno, nuovi, indesiderabili lati oscuri. E il dubbio rende tutti piuttosto nervosi. Si direbbe che quelli della CBS abbiano fatto centro, trovando quell’ingrediente in più per rigirare una classica soap in un po’ meno classico crime drama. Ma quello strano, primo sapore, così accattivante, presto si stempera nell’ovvietà, lasciando solo un retrogusto curioso. Chissà cosa avrebbe potuto sortirne, se solo avessero potuto prendersi un po’ più di tempo per pensarci. ArnaldaCanali