Corriere della Sera - Sette

Così Firenze ricorda l’alluvione

Piaceri&Saperi / Mostre, spettacoli teatrali, convegni. Poi visita alle opere del Rinascimen­to

- Thetys Gallery,

Quattro novembre 1966: l’Arno si gonfia, rompe gli argini, tracima. Alle tre del mattino l’acqua arriva a Firenze, alle dodici allaga piazza del Duomo; l’abbandona dopo le otto di sera lasciandos­i dietro 35 morti, migliaia di senza tetto, 650 mila tonnellate di melma, un immenso patrimonio artistico che rischia la rovina. Nel capoluogo toscano arrivano l’esercito e migliaia di giovani volontari (“gli angeli del fango” li soprannomi­nò Giovanni Grazzini sulle pagine del Corriere della Sera) che riescono a salvare manoscritt­i e volumi rari della Biblioteca Nazionale e alcuni capolavori degli

IUffizi. Cinquant’anni dopo Firenze ricorda la terribile alluvione con mostre, progetti, seminari, spettacoli, escursioni in bici lungo l’Arno, convegni. Al Teatro Le Laudi, dall’ 1 al 6 novembre, tutte le sere, va in scena Firenze 4 novembre 1966 spettacolo della compagnia Namastè Teatro che ricostruis­ce, basandosi su materiali d’epoca e reportage, gli eventi, drammatici e concitati, di quei giorni. La dal 28 ottobre al 26 novembre ospita la mostra giorni dell’alluvione, cronaca in sedici scatti, tutti opera del celebre fotografo Balthazar Korab tra i primi ad arrivare sul posto, di quel 4 novembre e di quel che lo seguì: AL MERCATO S’IMPARA LA CUCINA DI CORTE Ci sono il panino con il lampredott­o e l’hamburger di chianina, l’enoteca e il Fiorentina Store: il Mercato Centrale è il regno fiorentino dei golosi, uno spazio dove convivono i banchi dello street food con i chioschi che vendono prodotti per vegani e pesce fresco. Per chi vuole improvvisa­rsi chef ci sono i corsi della Scuola di Cucina Lorenzo de Medici: il 30 ottobre protagonis­ti i dolci di Halloween; mentre il 4 dicembre va in scena la pasticceri­a natalizia. strade e piazze invase dall’acqua, la gente che attraversa la città con canotti e mezzi di fortuna, i libri della Biblioteca Nazionale recuperati e stesi ad asciugare, le statue della Gipsoteca danneggiat­e. Decine di disegni realizzati dagli allievi delle scuole primarie toscane sono i protagonis­ti dell’esposizion­e Le alluvioni di oggi nei disegni dei bambini di scena a Palazzo Panciatich­i fino al 30 novembre. Il 4 novembre, nel Salone dei Cinquecent­o a Palazzo Vecchio, si ritrovano “gli angeli del fango”, mentre a Palazzo Medici Ricciardi, lì dove fino al 1966 c’era il Museo Mediceo travolto dalla piena dell’Arno, la mostra Firenze, l’alluvione, 1966-2016. La lunga vicenda del restauro ricostruis­ce il lavoro di recupero

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