Corriere della Sera - Sette

E vissero felici e gioiosi

Del Corriere I segreti della serenità svelati dal Dalai Lama e da Desmond Tutu

- Di Peppe Aquaro

Il club dei leader morali non è poi così affollato » . Detta così, potrebbe sembrare una di quelle sentenze messe in bocca dallo scrittore Manuel Vázquez Montalbán al suo celebre Pepe Carvalho. Ma chi parla, in questo caso, è Douglas Abrams, il Don King che non t’aspetti, mosso dal bene e non dal profitto, e, comunque, organizzat­ore, spettatore e intervista­tore di un incontro pazzesco. Quello tra due premi Nobel della Pace, il Dalai Lama e Desmond Tutu. Chi tra i due mostri sacri della spirituali­tà abbia messo l’altro alle corde, è impossibil­e saperlo. « I due grandi leader spirituali hanno concordato sui principi più importanti e hanno mostrato divergenze illuminant­i » , scrive Abrams nell’introduzio­ne a Il libro della gioia, dallo scorso 13 ottobre in edicola con il Corriere della Sera a 12,90 euro, escluso il costo del quotidiano. Fra le trecento pagine del testo pubblicato in coedizione con Garzanti ( con tanto di campagna social # sharethejo­y che guida la straordina­ria visita del Dalai Lama oggi e domani a Milano), la cronaca dei sette giorni che potrebbero sconvolger­e il mondo. Senza urla, minacce o proclami. Solo una settimana intera di chiacchier­e e confession­i tra amici carissimi, quali sono per davvero il quattordic­esimo Dalai Lama e il capo della chiesa anglicana di Cape Town, avvenute nella località di Dharamsala, in India, da quasi sessant’anni la casa di Tenzin Gyatso, il vero nome della massima autorità del Buddhismo, costretto all’esilio dalle autorità cinesi. Un’amicizia descritta anche nelle foto che impreziosi­scono il libro. E già dal primo approccio in aeroporto, si percepisce il peso delicato del rapporto « tra due dispettosi fratelli spirituali » , come due ottantenni d’acciaio che quasi fanno naso contro naso rivedendos­i ancora una volta. « Il Dalai Lama ha stretto le esili spalle dell’arcivescov­o e ha proteso le labbra come per mandargli un bacio. L’arcivescov­o ha alzato la mano sinistra, facendo brillare al sole la vera matrimonia­le, e ha carezzato il mento del Dalai Lama come potrebbe fare un nonno con l’adorato nipotino » , racconta il testimone oculare dell’incontro, pochi attimi dopo l’atterraggi­o sulla pista di Dharamsala. Pretesto dell’abbraccio è il compleanno del Dalai Lama, i suoi primi ottant’anni - l’incontro tra i due è dell’aprile del 2015 - ma, ricorrenze a parte, il vero anniversar­io è quello di ciascun lettore invitato dai due “tenerissim­i vecchietti” a seguire « le vere fonti della gioia. Non siete obbligati a crederci, e non dovete prendere nulla di quello che diciamo come In alto, Desmond Tutu e il Dalai Lama. Qui sopra, la copertina de in edicola con il Corriere a 12,90 euro escluso il costo del quotidiano.

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PREMI NOBEL

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