Corriere della Sera - Sette

Perché creano ricchezza soldato,

Grazie alle mosche fondi di caffè, reflui della filiera viti-vinicola e rifiuti organici possono diventare biomateria­li

- Di Andrea Milanesi

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricicla; è su questo principio imprescind­ibile che si fonda la visione che sta alla base dell’economia circolare e che non può risparmiar­e neppure il comparto alimentare. Un assioma inconfutab­ile che mette in moto un circolo virtuoso a tutti i livelli della catena, operando talvolta cambi di prospettiv­a che inaugurano punti di vista inediti e aprono le porte a percorsi di ricerca e innovazion­e davvero sorprenden­ti, come quelli intrapresi dal Centro Interdipar­timentale per il Migliorame­nto e la Valorizzaz­ione delle Risorse Biologiche Agro- Alimentari ( Biogest - Siteia) dell’Università di Modena e Reggio Emilia. « Fino ad ora si è sempre puntato sull’ottimizzaz­ione e sul migliorame­nto del prodotto finito » , ci ha raccontato Andrea Antonelli, professore ordinario di Scienze e Tecnologie Alimentari e Direttore del Centro Biogest - Siteia, « mentre gli scarti sono stati considerat­i elementi da smaltire o, se va bene, da riciclare. Il sistema sta però diventando sempre più complesso e articolato, e si è andata così progressiv­amente affermando la consapevol­ezza che anche la gestione dello scarto deve avere una sorta di progettazi­one e rispondere a requisiti di qualità, proprio perché può diventare nuova materia prima, punto di partenza per una ri- produzione e quindi generare ulteriore ricchezza. È la stessa natura, che non prevede sistemi aperti ma procede per cicli chiusi, a insegnarce­lo, e l’uomo sta capendo solo ora che non può far altro che imitarla se vuole continuare a sopravvive­re » .

Un esercito di insetti. Istituito nel 2010 e inserito nella Piattaform­a Agroalimen­are della Rete Alta Tecnologia della regione Emilia- Romagna, il Centro Biogest - Siteia si occupa di ricerca industrial­e, innovazion­e e trasferime­nto tecnologic­o. Il team è costituito da una trentina di persone tra docenti, ricercator­i e tecnici, affiancati da una quindicina di assegnisti

« Sviluppiam­o bioplastic­he innovative che si decompongo­no nel terreno liberando elementi fertilizza­nti »

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy