Corriere della Sera - Sette

Il musicista e il dittatore

Piaceri&Saperi / Il dramma di Šostakovic­ˇ, l’artista “addomestic­ato” da Stalin e coperto di umiliazion­i da chi si oppose al regime del Male

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Nel suo Stalin e Šostakovic­ˇ , Solomon Volkov, musicologo e biografo del grande musicista russo, pesca dalle memorie di Molotov, « culo di piombo » e inventore della « bottiglia » omonima: « Stalin, Molotov e Vorošilov cantano musica da chiesa accompagna­ti da Ždanov al piano. Nella sua stretta cerchia, Stalin canta addirittur­a musica russa dell’emigrazion­e vietata in Urss, per esempio i canti della Guardia bianca di Aleksandr Vertinskij e Pëtr Lešcenko » . Dmitrij Šostakovic ˇ , che componeva in patria, andò invece incontro ai suoi guai per un’opera del 1936, Una Lady Macbeth nel distretto di Mcensk, dalla novella di Nikolaj Leskov. Rappresent­ata, alla presenza del Padre dei popoli e dei suoi compagni di bevute e schiamazzi, l’opera di Šostakovic ˇ destò l’indignazio­ne della Pravda, che il giorno dopo la prima, con un editoriale ispirato da Stalin, ne condannò « il formalismo » , il fracasso « jazzistico » e ( peggio di tutto) « il pessimismo » , che cozzava contro l’ « ottimismo bolscevico » del più recente slogan staliniano, secondo il quale « la vita è diventata migliore, la vita è diventata più bella » . È qui, il giorno dopo l’editoriale della Pravda, che comincia il romanzo di Julian Barnes. Romanzo e saggio storico- biografico insieme, come molti altri titoli di Barnes, Il rumore del tempo ha lo stesso titolo d’una celebre opera di Osip Mandel’štam, una struggente recherche della Russia prerivoluz­ionaria perduta. Condannato dalla stampa di partito, che ha definito la sua musica « caos » , Šostakovic ˇ si mette ogni sera di vedetta davanti all’ascensore di casa sua. Ai suoi piedi una valigetta con qualche effetto personale. Per risparmiar­e a sua figlia, di pochi anni, lo choc dell’arresto, il giovane musicista, all’epoca poco più che trentenne, aspetta nel corridoio, IL RUMORE DEL TEMPO di Julian Barnes Einaudi 2016, pp. 191, 18,50 euro, eBook 9,99 euro IL RUMORE DEL TEMPO E ALTRI SCRITTI di Osip Mandel’štam Adelphi 2012, pp. 209, 19 euro, eBook 10,99 euro

XTESTIMONI­ANZA. LE MEMORIE DI DMITRIJ ŠOSTAKOVIC­ˇ raccolte e curate da Solomon Volkov Mondadori 1979, pp. 374, s.i.p.

XTRASCRIVE­RE LA VITA INTERA. LETTERE 1923-1975 di Dmitrij Šostakovic­ˇ il Saggiatore 2015, pp. 509, 28 euro

XINGEGNERI DI ANIME di Frank Westerman Feltrinell­i 2006, pp. 235, 22 euro

XKOBA IL TERRIBILE di Martin Amis Einaudi 2003, pp. 285, 17 euro, eBook 6,99 euro fuori dall’appartamen­to, che i cekisti vengano a prelevarlo per portarlo alla Lubianka e poi in una cella, nella camera delle torture, in ginocchio con una pistola puntata alla nuca. Shakespear­e, pensa, non la sapeva poi tanto lunga in fatto di mostri: « Benché ineguaglia­to nel tratteggia­re figure di tiranni immersi in fiumi di sangue, S. restava un po’ ingenuo. Perché i suoi mostri avevano dubbi, facevano brutti sogni, provavano sensi di colpa, fitte di rimorso. Vedevano gli spiriti di coloro che avevano ucciso levarsi per ammonirli. Ma nella vita vera, in regimi di vero terrore, esiste il senso di colpa? » No, naturalmen­te non esiste ( e come dicevaWood­y Allen in Broadway Danny Rose non se ne può fare sempliceme­nte a meno perchè è il senso di colpa che rende possibili le relazioni umane e tiene insieme il mondo). Nei regimi di vero terrore – scopre il musicista nelle notti insonni trascorse in piedi nel corridoio – non c’è che il terrore. Sono mondi rovesciati, dove l’odio è amore e la pace guerra; e dove non c’è altra bussola, per orientarsi, che la paura. In quel corridoio, dove i vicini di casa lo sfiorano fingendo di non vederlo perchè la disgrazia politica è contagiosa, inizia il viaggio di Šostakovic ˇ nella vertigine e nello spavento. Scamperà al Gulag, e tornerà a comporre grande musica, ma soo dopo che Stalin ne avrà fatto per molti anni un compositor­e di cattiva ( ma « melodica » ) musica per il cinema e un pupazzo nelle mani dell’agitprop, che scriverà articoli a suo nome e gli farà recitare infami discorsi contro i musicisti che ammira, come Igor’ Stravinski­j, e a favore di persone che detesta, come Pablo Picasso, che « aveva passato la vita a dipingere la sua merda, inneggiare al potere sovietico e dipingere mille volte la stessa squallida colomba della pace. Non la sopportavo, quella cazzo di colomba » .

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