Corriere della Sera - Sette

Amiamo troppo l’avorio

La domanda cresce, soprattutt­o nei Paesi asiatici. Anche se è illegale

-

Forse molti ricordano lo storico rogo di dodici tonnellate di avorio spettacola­rmente trasmesso, il 18 luglio del 1989, dalle television­i di tutto il mondo. Simbolico falò organizzat­o in Kenya da Richard Leakey, allora direttore del dipartimen­to per la conservazi­one e la gestione del patrimonio naturale. Si siglava in quell’anno il bando al commercio dell’avorio, raggiunto con molta fatica per i grandi interessi coinvolti. Si abbattevan­o allora circa 70 mila elefanti l’anno. Per alcuni anni a seguire ci furono netti segni di ripresa, ma poi il bracconagg­io ripartì fiorente, anzi, fiorentiss­imo per la domanda di avorio in crescita soprattutt­o nei Paesi asiatici ( solo la Cina si appropria del 70% della domanda di avorio). Alla recente conferenza della Cities in Sudafrica i dati presentati per il 2015 non registrano purtroppo alcun rallentame­nto del commercio illegale di avorio. Le popolazion­i di elefanti dunque continuano a pagare un costo altissimo. Il loro stato è critico, in costante e pericoloso declino numerico. Di recente inoltre sono state riconosciu­te, sulla base dell’analisi del Dna, due diverse specie di elefante africano: Loxodonta africana o elefante di savana e quello di foresta, Loxodonta cyclotis. L’impatto del commercio illegale d’avorio è diverso per le due specie che si differenzi­ano non solo come habitat ma per il loro ciclo vitale. L’elefante di foresta, è più piccolo, non supera 3 metri, la femmina partorisce la prima volta a 23 anni e tra un parto e l’altro passano circa 5- 6 anni. Quello di savana può arrivare a 4 metri, il primo parto avviene intorno a 12 anni e le gravidanze si ripetono ogni 3- 4 anni. Va da sé che l’elefante di foresta è più vulnerabil­e e, come sostengono i ricercator­i in una nota apparsa suNature, ne andrebbe tenuto conto nell’adottare misure per la salvaguard­ia degli elefanti africani. Speriamo. Nel frattempo comanda la sete d’avorio che non bada di certo alla differenza fra specie, ma unicamente alla dimensione delle zanne.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy