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I sindaci leghisti rifiutano di celebrare i 150 anni dell’ingresso del Veneto in Italia. Non solo non hanno capito all’evidenza la svolta di Salvini, che addirittura vuole togliere alla Lega la parola “Nord”, per farne una forza nazionale ( non ci riuscirà; la Lega Sud può fondarla solo un uomo del Sud; ma alla secessione nessuno crede più, ammesso che qualcuno ci abbia mai creduto). I sindaci venetisti non hanno capito una lezione morale ben più importante: quella di Daniele Manin. Quando nel 1848 insorse la più grande fabbrica del mondo, l’arsenale di Venezia, la guarnigione ebbe l’ordine di sparare sugli operai. Venezia era tenuta da soldati croati e da veneti di terraferma, i quali non amavano i veneziani che li avevano tenuti sotto il tallone per secoli. Eppure rifiutarono di sparare. Risorge così la Repubblica veneta: la Serenissima. Ma Daniele Manin non sceglie l’antico e glorioso vessillo con il leone di San Marco; sceglie il tricolore italiano, con un leone nell’angolo. Segno che le due bandiere possono stare insieme, e si può essere allo stesso tempo profondamente veneti e profondamente italiani ( per il senso dello Stato bisognerà aspettare altri 150 anni, e uno Stato meno rapace e burocratico). Meryl Streep, tre volte premio Oscar (e 19 candidature), è stata una delle grandi star hollywoodiane presenti all’ultima Festa del cinema di Roma.