Quando
Campione assoluto nell’arte spietata della politica, François Mitterrand viene fuori come un eroe romantico dalle lettere che la sua compagna a lungo segreta, Anne Pingeot, ha appena pubblicato. Lettere che ribaltano la vulgata dell’uomo di potere abile e dissimulatore e liberano la vicenda da quell’aura di gossip e di poco pregevole mistero che l’avevano accompagnata fin qui, svelando come per tutta la vita la coppia abbia coltivato un suo orto segreto, un universo parallelo dove François e Anne abitavano soli, innamorati e lontani dal mondo; due avatar chiusi in un bozzolo, una bolla d’aria, una monade amorosa avrebbe detto il filosofo Leibniz, senza finestre né porte, che racchiudeva una coppia da Eden terrestre, lontana dalla vita sociale e da ogni mondanità. A confronto della sublime raffinatezza della costruzione amorosa mitterrandiana, la vicenda del suo odierno successore François Hollande, con il quale il leader socialista sembra avere in comune solo il nome di battesimo, sembra un povero provincialotto che corre dietro alle nuove conquiste balzando giovanilisticamente su un motorino per incontrare la sua attrice, e narcisisticamente godendo della pubblicità dei suoi amori e delle gelosie delle sue donne.