AMadrid il carpooling è nel mirino
/ Prima Uber, ora due autisti e la compagnia Blablacar multati perché senza licenza
Fa discutere l’iniziativa delle autorità spagnole che hanno multato due autisti della compagnia di carpooling Blablacar “per aver chiesto ai loro passeggeri un pagamento superiore a quello previsto dalle regole della compagnia, ossia l’equivalente della partecipazione alle spese di benzina e autostrada”, come ha spiegato all’agenzia France Press il direttore dei servizi regionali di Trasporto di Madrid Pablo Rodriguez Sandinero. I due autisti sono stati anche denunciati per trasporto di passeggeri senza licenza. Ed è stata soprattutto questa motivazione a far nascere in molti il sospetto che in realtà le autorità vogliano ingaggiare con Blablacar la stessa battaglia che fu condotta, e vinta, contro Uber, che dopo un anno e mezzo di fermo da marzo di quest’anno ha potuto tornare a operare in Spagna, ma solo con licenza, quindi con relativa tassa. La filosofia di Blablacar, però, è diversa da quella di Uber. Il servizio, nato in Francia nel 2006 e rapidamente esportato in 22 Paesi (Italia compresa), prevedeva inizialmente che utenti registrati potessero mettersi in contatto attraverso la piattaforma web per viaggiare sulla stessa auto condividendo le spese. Nel corso degli anni, e con il successo dell’iniziativa che vede oggi circa 25 milioni di utenti registrati, le regole sono un po’ cambiate e dal 2011 è previsto che il passeggero paghi anche una piccola commissione. È così anche in Spagna, dal 2014, e finora nessuno se ne era lamentato. Ma “l’assicurazione e i costi di finanziamento del veicolo non possono essere caricati sul passeggero”, ha obiettato l’amministrazione madrilena, aprendo la strada a quello che ha tutta l’aria di voler essere un contenzioso da risolversi, come nel caso di Uber, con una licenza. I due autisti hanno negato di aver richiesto più di quanto previsto dalle regole della compagnia, Blablacar ha dato loro ragione, riconoscendo la correttezza dell’operato. E ha anche aggiunto di avere al proprio servizio un intero staff incaricato proprio di controllare che gli autisti non ricavino un profitto dall’offrire un passaggio in auto. Resta il fatto che i due autisti rischiano ciascuno una multa da 4 mila euro e la compagnia un’altra da 8.800 euro. Ed è la prima volta nel mondo che questo succede.