Corriere della Sera - Sette

De Niro, il Gambardell­a di Servillo & Sorrentino

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è una battuta più bella nella storia del cinema italiano di « Al cuore, Ramón, al cuore » , pronunciat­a da Clint Eastwood in Per un pugno di dollari di Sergio Leone?. Il lettore Gabriele Pietravall­e propone: « Vedi, il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava... tu scavi » . E argomenta così la scelta: « Alla fine di Il Buono, il Brutto, il Cattivo, Clint Eastwood riassume in una frase l’enorme differenza tra lui e il Brutto, cioè l’intelligen­za contro l’incoscienz­a, che li caratteriz­za durante tutto il film, uno dei più belli nella storia del cinema targato Clint Eastwood » . La battuta proposta dal lettore è alla prima nomination, mentre non si contano le nomination­s ( con la esse finale come vuole il Maestro Paolo Conte) per la battuta proustiana ( è l’incipit della Recherche, grazie ai lettori che me lo hanno segnalato, ma assicuro loro che c’ero arrivato da solo) detta da Noodles in C’era una volta in America. Scrive il lettore Felice Rocca: « La battuta più bella non è “Al cuore, Ramón, al cuore” ma, sempre dell’immenso Sergio Leone, il dialogo tra Fat Moe (“Cosa hai fatto in tutti questi anni?”) e Noodles/ De Niro (“Sono andato a letto presto!”). Tutto il senso di una vita. Come anche la battuta precedente, Noodles: “I brocchi e i vincenti si vedono dalla partenza”; Fat Moe: “Io avrei puntato tutto su di te”; Noodles: “E avresti perso tutto!” » .

GRANDE ISABELLA. Stefano Alfonsi prova a sparigliar­e: « “La più consistent­e scoperta che ho fatto pochi giorni dopo aver compiuto 65 anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare”, dice Jep Gambardell­a in La grande bellezza dopo che Isabella Ferrari è uscita dal suo letto. Una delle vette dello stile- Sorrentino » .

SOTTO IL BAOBAB. Adriano Celentano disse a Paolo Conte che in Azzurro si nominava per la prima volta in una canzone italiana la parola « pomeriggio » . Scrive Mauro De Mario: « Mi è venuta in mente una grande canzone, precedente ad Azzurro, ambientata in un pomeriggio: Quella cosa in Lombardia, testo di Franco Fortini e musica di Fiorenzo Carpi. Ecco il verso: “Penso invece a questo nostro pomeriggio di domenica”. La canzone pare sia stata registrata da Laura Betti nel 1960 e riproposta da Enzo Jannacci nel 1964, mentre Azzurro è del 1968. Si tratta di un pomeriggio ben poco azzurro, anche se inserito in un brano letteraria­mente e musicalmen­te magistrale. Però le confesso: voglio talmente bene a Conte, Celentano e ad Azzurro che, quasi quasi, mi sembra di dar loro un dispiacere con questa mia “rivelazion­e”. Diciamo allora che Azzurro resta comunque la più famosa. Il mio verso preferito di Paolo Conte è “Il vuoto del tuo cuore rasenta la demenza”, da La ragazza fisarmonic­a. Lo trovo di una profondità psicologic­a non comune » . La ringrazio del suo contributo, io resto sotto il baobab aspettando che torni il leone. Come, mi pare, anche lei.

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