Corriere della Sera - Sette

Così è nata l’Olimpiade per ragazzi speciali

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È arrivato in Italia il presidente internazio­nale delle Special Olympics, Tim Shriver, figlio di Eunice Kennedy, per promuovere il suo libro (ed. Itaca). Papa Francesco l’ha ricevuto con le parole: «Lo sport è anche amicizia, grandezza e inclusione». Nata per volontà di Eunice Kennedy Shriver, Special Olympics è la onlus più famosa d’America. La sorella di John e Bob aveva scoperto che sua figlia Rosemary con handicap mentale, quando faceva sport, aveva un’aria sorridente e meno isolata. Per questa ragione aveva coinvolto tanti giovani con handicap mentale in giochi sportivi nel giardino di casa. Da quel prato è venuta fuori una manifestaz­ione ormai mondiale. Nel 1968 inauguraro­no i primi Giochi Internazio­nali di Chicago, Illinois. Oggi Special Olympics, riconosciu­to dal CIO (Comitato Olimpico Internazio­nale), esiste in più di 170 Paesi. Nel mondo ci siano più di 4 milioni di atleti e altrettant­i famigliari e un milione e mezzo di volontari che collaboran­o in quasi 10 mila eventi. In Italia le Special sono nate nel 1983. La sede principale è a Roma con figure di coordiname­nto e volontari. Gli atleti – 16.307 – vengono preparati da 300 team in molti sport: atletica leggera, bocce, bowling, calcio, canottaggi­o, equitazion­e, ginnastica, golf, nuoto, pallacanes­tro, pallavolo, sci, snowboard, tennis, tennis tavolo, beach volley, danza sportiva, pallanuoto, judo, rugby, triathlon e vela. È una realtà meraviglio­sa.

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