CONVINCONO L’ANSIA E IL SADISMO DI
Non servono tanti giri di parole per definire un dato di fatto: Westworld (Sky Atlantic, il lunedì alle 21.10) è indubitabilmente l‘evento di questa nuova stagione. Per tante, ottime ragioni. A parte poter vantare una statistica da grande leggenda (costi, protrarsi delle riprese, messa in onda posticipata di quasi un anno), ha già incassato grandi risultati. Meritatamente. Sintesi perfetta tra le ansie e le ambizioni del nostro tempo da superomismo, ma anche metafora esemplare per moralisti apocalittici, la storia del luna park per sadici in cui i poveri robot finiscono per ribellarsi, si sa, ha di per sé un fascino irresistibile. E questo avrebbe potuto rivelarsi un problema, in un mondo produttivo in cui l’algoritmo creato sui gusti del consumatore la fa da padrone: tante chiacchiere insulse, ovvietà nel racconto, effettacci e violenze gratuite. Ma l’intelligenza, affatto artificiale, di Jonathan Nolan e la sua cura, per fortuna maniacale, nella trasposizione dalle molte, densissime parole, alle immagini, magnifiche, hanno fatto la differenza. Cioè una vera serie, ingegnosa e accattivante, ricca anche di spunti di riflessione non banali. Di questi tempi, una vera rarità. Arnalda Canali