I DRAMMI DEL CYBERBULLISMO
Nel 2012, Audrie Pott è una ragazza quindicenne che frequenta un liceo di Saratoga, in California. Una sera partecipa a una festa e beve fino a perdere i sensi. Tre compagni di classe la violentano, le oltraggiano il corpo con dei pennarelli indelebili, fotografano tutto e infine condividono le immagini online. Pochi giorni dopo Audrie si suicida. Nello stesso anno, in Missouri, un’altra adolescente subisce abusi sessuali da parte di alcuni ragazzi, che riteneva amici, diventando poi bersaglio di cyberbullismo. Attraverso una riuscita combinazione di interviste alle persone coinvolte (tra cui gli stessi aggressori), registrazioni ufficiali della polizia e animazioni, i registi Bonni Cohen e Jon Shenk ricostruiscono i due casi di cronaca nel documentario Audrie e Daisy (su Netflix). Una riflessione sul fenomeno dell’offesa nell’era dei social media, da cui emerge l’amara fotografia di un mondo iperconnesso, ma privo di empatia. Fabio Bottiglione