Morelli: «Mi diverto, ma non sono un conduttore »
Attore prestato alla conduzione, improvvisatore nato. Con la divisa nera d’ordinanza – giacca, pantalone e cravatta affusolata –, Giampaolo Morelli è nuovo volto delle puntate delle Iene, in onda il martedì in prima serata su Italia 1. Con lui sul palco a sfondo bianco, la confermatissima Ilary Blasi e il comico Frank Matano. Osservandolo bene, sembra divertirsi molto in questo ruolo per lui nuovo. «Confermo, è davvero uno spasso. Ma l’importante è che lo pensi anche il pubblico a casa». Com’è stato questo passaggio da attore a conduttore? «Direi per nulla traumatico, quello che faccio nello studio delle Iene è fuori dagli schemi della classica conduzione. E questo mi piace. Non credo che potrei mai vestire i panni del presentatore istituzionale, ingessato e con tempi o ritmi fissi. Questa trasmissione per me è una grande esperienza, faccio un ruolo che mi appartiene e che è molto vicino alla mia natura di attore». Forse perché c’è molta improvvisazione? «Assolutamente sì. Così come avverrà in Fan Car-Aoke, la trasmissione che condurrò sulla Rai ( rinviata dopo la prima puntata del 16 ottobre per lasciare spazio alla serie tv Braccialetti rossi 3 il cui inizio è stato spostato dalle 20.35 alle 21.25, così lo show di Morelli, previsto per la seconda serata, sarebbe andato in onda troppo tardi, ndr). In quella trasmissione sarò alla guida di un’auto con un cantante come ospite: non saprò i brani che canterà e che anche io canterò, rischiando talvolta di fare degli errori. Il bello di queste esperienze è che c’è una componente di gioco che rende tutto divertente. Prendete i balletti delle Iene, quando sbaglio, e non capita di rado, sbaglio veramente. Siamo spontanei e questo mi mette a mio agio». Fatto il primo passo nel mondo della conduzione non le piacerebbe passare a un gioco preserale, un po’ come ha fatto il collega Flavio Insinna? «No, non credo faccia per me». Altri progetti, fuori dalla tv? «L’uscita al cinema, a febbraio 2017, di Smetto quando voglio - Reloaded, regia di Sydney Sibilia, sequel di Smetto quando voglio in cui interpreto Lucio Napoli. Poi torno protagonista del nuovo film dei Manetti Bros, Nun è Napule, ambientato all’ombra del Vesuvio come il precedente Song ‘e Napule del 2004». Napoletano, 41 anni, è anche autore del libro 7 ore per farti innamorare (2013, Edizioni Piemme).