Corriere della Sera - Sette

Cicale

C’è una mescolanza di generi: l’arrivo di Reagan, l’esordio di E anche l’Italia impegnata di Battiato o Guccini balla con Heather

-

L’Urlo re o si diverte con le ballate di Stefano Benni in Prima o poi l’amore arriva, mentre in television­e debutta Piero Angela con Quark. Ma l’argine cede nella direzione di Dallas, di J. R. e di Sue Ellen. 13 aprile, Cina: apre la prima fabbrica di Coca- Cola, sintomo sotterrane­o della controrivo­luzione culturale. 1981. Franco Battiato e Francesco Guccini pubblicano long playing storici: Franco, La voce del padrone e Francesco, Metropolis. È un tentativo ulteriore di dare spessore alle parole cantate, cercando l’uno il Centro di gravità permanente e raccontand­o l’altro la decadenza del mondo antico nelle contraddiz­ioni edonistich­e di Bisanzio. Il tutto, mentre nelle classifich­e dei dischi trionfano le Cicale di Heather Parisi ( nella foto). Nessuna ironia, per carità. Mi limito a rilevare la grande mescolanza di generi. Su una riva degli Ottanta i « Gesuiti, euclidei / vestiti come dei bonzi / per entrare a corte dell’imperatore / della dinastia dei Ming » del Centro di gravità permanente, nonché il mondo altomediev­ale « di filosofi e di etere / sospesa fra due mondi e fra due ere » . Sull’altra riva del decennio Heather si mostra interessat­a al frinire delle cicale « Delle cicale / ci cale ci cale ci cale. / Della formica / che invece non ci cale mica. / Automobili telefoni tivù / nella scatola del mondo io tu. / Per cui la quale / cicale cicale cicale » . Giosuè Carducci affronta un tema analogo più o meno cento anni prima quando parla delle cicale di San Miniato al Monte, dove insegnava: « Come strillavan­o le cicale giù per la china meridiana del colle di San Miniato al Tedesco nel luglio del 1857! Veramente per significar­e lo strepitio delle cicale il Gherardini e il Fanfani scavarono dalla Fabbrica del mondo di Francesco Alunno il verbo frinire. E per una cicala sola, che canti, amatrice solinga, sta. Ma, quando le son tante a cantar tutte insieme, altro che frinire, filologi cari! Come, dunque, strillavan­o le cicale, etc. etc.! » . Heather insiste, ribadendo la sua attenzione con quel “ci cale”, toscanismo per dire “ci interessa”: « Per carnevale / ci cale ci cale ci cale. / Di chi fa il pianto / ci cale ma mica poi tanto. / Sole rosso fa l’arancia / di lassù. / Luna gialla fa il limone / di quaggiù. / Per cui la quale / Cicale cicale cicale » . E in quest’ultimo verso tornano le “cicale”, diverse dal “ci cale”. O no? « Per cui la quale / ci cale / ci cale / ci cale » .

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy