Corriere della Sera - Sette

Nel letto d’ospedale è tutta un’esplosione di sangue

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È un susseguirs­i frenetico di flash, il delirio di un uomo ferito che giace sul letto di un ospedale. Si mischia sangue che penetra dalle bende, sudore, aghi conficcati nelle vene pulsanti, fremiti di freddo e di paura. Con un montaggio veloce passiamo dal suo primo piano alle sue allucinazi­oni o forse ai ricordi che riemergono dall’oblio. Sembrano i dipinti spaventosi dei fiamminghi di secoli fa, reminiscen­ze di poeti del passato, preveggenz­e di un futuro apocalitti­co. Uomini e donne che camminano per una strada affollata con i volti girati sulla schiena e straziati dal dolore. Lugubri figure con addosso maschere da untori, persone interrate fino alla vita con le gambe che sbucano dall’asfalto, una sposa velata di nero penetrata da un’esplosione di sangue. La macchina da presa si avvicina al moribondo, scrutandon­e le ferite sulla testa, i pori ampi che liberano umore, le palpebre chiuse che vibrano mosse dalla paura. Sono deliri di uno smemorato o gli indizi di un cervello precoce che è sempre stato abituato a elaborare ogni dettaglio. Un’ombra di donna si avvicina al suo capezzale, ne scorgiamo i lineamenti gentili, ma come il protagonis­ta non ne cogliamo lo spirito: se sia benigno o malvagio. Passa la frenesia e dopo poco rallenta anche il montaggio, portandoci all’oggi, a un risveglio, a una corsa contro il tempo per salvare l’intera umanità.

- La soluzione a pag. 112

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