Stonata
Attratta da oggetti lucenti e capace di riconoscersi allo specchio. È associata alle streghe per il suo gracchiare in modo fastidioso
Si porta addosso miti e leggende, la gazza ( Pica pica). L’appellativo ladra che le si accosta non ha però molto fondamento. O, meglio, ladra sì, ma di uova che preda sottraendole dai nidi di altre specie. È tuttavia attratta, come altri uccelli, da oggetti che luccicano: gioiello o stagnola che sia, per una curiosa come lei val la pena comunque ispezionare e – perché no? – portarseli via nel becco. di no sfidare le Muse in una gara di canto. Arbitri furono le Ninfe che assegnarono la vittoria alle Muse. Le Pieridi reagirono con aggressività al verdetto e la Musa Callìope le punì trasformandole in nove gazze. Anche Dante all’inizio del Purgatorio invocando il sostegno di Calliope accenna alla sfida canora con le Pieridi.
La sua casa è in città. In effetti non spicca per doti canore la gazza. Gracchia, starnazza. Il segnale d’allarme è una sequenza di versi rochi, fastidiosi e sgradevoli. Il suo canto è un fitto cicaleccio sommesso, stridulo, quasi un chiacchiericcio. Secondo alcuni è simbolo di loquacità e all’origine del nome Gazzetta dato ad alcuni quotidiani. È una specie urbana la gazza. La si vede saltellare guardinga con la coda alta sui tetti, nei prati e in autunno, sugli alberi spogli, si scoprono i suoi nidi, ingombranti intrecci di ramaglia posti alla biforcazione dei rami più alti. È una specie plastica, intelligente, con una bella mente capace di risolvere problemi e di far uso di arnesi. Dalla ricerca sappiamo anche che ha superato il test dello specchio ovvero è capace di autoriconoscimento, prerogativa questa di pochissime specie al di fuori dei mammiferi. Multicolore. Appartiene alla famiglia dei corvidi, il suo piumaggio è bianco e nero con riflessi che possono variare. Rossini, come è noto, s’ispirò a questo, per l’opera semiseria La gazza ladra rappresentata alla Scala nel 1817. L’immagine un po’ malandrina della gazza diviene tenebrosa nelle credenze popolari tedesche che la associano alla morte e pure le streghe hanno le sue sembianze. Il suo canto è poi al centro del mito, rievocato nelle Metamorfosi di Ovidio, delle Pieridi, le nove figlie di Piero ed Euippe che osaro- - pdamico@rcs.it