Corriere della Sera - Sette

Caso Dicker?

A quattro anni di distanza dal successo mondiale Joël concede il bis con una nuova storia. L’eroe è sempre lo stesso, ma tutto il resto è cambiato e c’è una tragedia annunciata sin dalla prima pagina

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Marcus Goldman lo conoscete o dovreste conoscerlo. Era il giovane scrittore di La verità sul caso Harry Quebert, il grande romanzo di Joël Dicker. Adesso è il protagonis­ta della nuova opera dello scrittore di Ginevra, Il libro dei Baltimore. Devo subito farvi una raccomanda­zione: non leggete l’ultimo Dicker confrontan­dolo con il precedente per stabilire qual è il più bello. Sono due romanzi completame­nte diversi per trama, stile, tono, atmosfera. Dicker non è il tipo che riposa sugli allori. La sua sfida non è al romanzo precedente, quello che gli ha dato celebrità e denaro. È come se non lo avesse scritto, come se lo avesse dimenticat­o. Quando scrive, Dicker sfida ogni volta se stesso come se fosse la prima ( e ultima) volta. Marcus Goldman è un romanziere affermato e si volta a guardare il suo passato, la storia della sua famiglia. Ci sono due tipi, due rami, di Goldman. I Goldman di Montclair, New Jersey, ai quali appartiene Marcus e i Goldman di Baltimore, Maryland. I Baltimore sono molto più ricchi dei Montclair e sono composti dallo zio Saul ( fratello del padre di Marcus) che è un avvocato di successo, dalla moglie, la zia Anita, medico affermato e donna di « bellezza sublime e di tenerezza meraviglio­sa » , e da Hillel, il loro figlio, ragazzo gracile, un portento d’intelligen­za. Alla formazione originaria si aggiungeWo­ody, un ragazzo sbandato, con eccezional­i doti fisiche ( è un campione nato in qualsiasi sport si cimenti) che viene affiliato alla famiglia. I Baltimore sono munifici e fastosi, dispongono di dimore, invernali ed estive, lussuose e assomiglia­no ai personaggi vagheggiat­i da Francis Scott Fitzgerald nei suoi romanzi. I Goldman di Montclair sono borghesi senza molti mezzi e, fatalmente, sin da ragazzo Marcus subisce il fascino dei parenti ricchi, li mitizza, non vede l’ora di stare con loro ( che l’accolgono sempre con affetto e generosità), di sentirsi un Baltimore, arrivando a vergognars­i dei suoi modesti genitori. I tre cugini Goldman diventano un’affiatata banda, la Gang dei Goldman è l’insegna che si danno, e si allargano a comprender­e Alexandra, una ragazza di eccezional­e grazia che Dicker presenta, per sottolinea­rne la preziosità, con un giochetto alla Nabokov di Lolita ( « Alex-an-dra. Una manciata di lettere, quattro piccole sillabe che avrebbero sconvolto il nostro intero universo » ) e, per un breve periodo, Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985. Ha scritto nel 2010

e, due anni dopo,

che è stato e continua a essere un successo mondiale. Nell’altra pagina, lo scrittore Paolo Volponi.

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Ritratto di autore
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