Teruel
Una rievocazione storica con figuranti in costume per fare un tuffo nel Novecento
Se vi capitasse di passeggiare per le strade di nel sud dell’Aragona, tra il 14 e il 20 di novembre, avreste la netta sensazione di non essere nel XXI secolo. Vi trovereste circondati da signore che indossano camicette dallo scollo alla marinara, tubini Coco Chanel, cappelli a cloche, Mary Jane con tacco medio e signori che portano pantaloni a gamba larga, colorati papillon, eleganti Panamao sportivi newsboy. Sì, perché durante la Settimana Modernista ( turismo. teruel. es) Teruel torna a essere quella dei primi del ‘ 900. Dedicata allo stile architet- tonico che ridisegnò la città all’inizio del secolo scorso, la manifestazione è una rievocazione storica che, grazie a 140 figuranti in costume, fa rivivere per qualche giorno genti e fasti d’allora. Se attraversaste
centro geografico e storico del capoluogo della terza provincia d’Aragona, potreste incontrare il vescovo Juan Antón de la Fuente, il medico Miguel Ibáñez, il tenore Marín ( a lui è intitolato il teatro cittadino) e la sua signora “La Volpini”; personaggi che, in tempi normali, trovereste soltanto immortalati nelle targhe stradali. Quelle stesse vie lungo le quali si possono
L’AMORE INCOMPIUTO DI DIEGO E ISABEL
La chiamano “la città degli innamorati” perché Teruel ha i suoi Romeo e Giulietta. Come i celebri e sfortunati amanti shakespeariani anche Diego e Isabel (nella foto) vissero un infelice e incompiuto amore. Raccontato nel Mausoleo degli amanti, un museo annesso alla chiesa e torre di San Pedro (amantesdetaruel.es). ammirare i palazzi modernisti ( la versione spagnola dell’art nouveau) di Teruel – Casa Ferrán, Casa del Torico, La Madrileña… – quasi tutti firmati da Pablo Monguió i Segura, allievo di Gaudì e Domènech i Montaner. Una galleria di edifici sontuosi, estrosi, arditi, dalle facciate sinuose, pieni di curve, di elementi scultorei ispirati al mondo vegetale, di decorazioni in ferro battuto, ceramica, vetro colorato. Accanto ai fasti del XX secolo stanno quelli, più antichi ma altrettanto peculiari a quest’angolo di Spagna, dell’epoca mudejar, lo stile che