Viva
Alla Galleria Borghese di Roma i grandi pionieri di questo genere d’avanguardia alla fine del '500. Da Arcimboldo a Caravaggio
risi che dall’Ambrosiana di Milano viene eccezionalmente prestata a questa mostra L’origine della natura morta in Italia ( a cura di Anna Coliva e di Davide Dotti), alla Galleria Borghese di Roma dal 16/ 11 al 19/ 02/ 2017. E nell’ottica degli scambi il museo romano ha mandato all’Ambrosiana il suo San Girolamo scrivente del Merisi ( visibile fino al 19/ 02/ 2017).
Fiori e frutti. Roma, nel Seicento, fu senza dubbio un centro molto importante per la creazione e la diffusione di questo genere naturalistico, con la bottega del Cavalier d’Arpino prima ( nella quale gravitò anche il Merisi che lì si applicò a dipingere fiori e frutti). E con l’Accademia fondata dal marchese Crescenzi, figura d’intellettuale e promotore che, attorno a sé, raccolse giovani pittori influenzati dallo stile del Caravaggio, e fors’anche lui stesso dedito alla pittura. Un dibattito tuttora molto vivo e divergente nelle attribuzioni, come dimostra anche la tesi di una grande storica dell’arte come Mina Gregori che, addirittura, identifica in lui quel misterioso Maestro di Hartford. Su quest’ultimo nome in particolare la critica ancora si arrovella per dare nome e cognome a costui ( tuttora anonimo) e questa mostra si gioca un asso proponendo addirittura quattro dipinti mai riuniti prima d’ora dal 4 maggio 1607. Sono quelli del sequestro perpetrato ai danni del Cavalier d’Arpino da Scipione