Corriere della Sera - Sette

Il condannato merita mezza colonna

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Lettera del 1933 indirizzat­a al giornalist­a Emilio Radius nella quale il direttore del

Aldo Borelli, fornisce le istruzioni su come si debba scrivere la cronaca delle esecuzioni capitali, cioè in modo sobrio, evitando accenni al contegno del condannato (sprezzante, fermo o terrorizza­to che sia). Lo spazio concesso è di mezza colonna per ogni esecuzione, o due terzi se i condannati sono due, ossia tra le 3.000 e 4.500 battute. Il messaggio è chiaro: si deve sapere che il regime esercita la giustizia con fermezza, ma senza che questo esercizio richiami atteggiame­nti ribellisti­ci o pietosi perché la giustizia è senza sentimenti.

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