Corriere della Sera - Sette

Massimo Gaggi

La maratona: «Ti insegna la tenacia»

- Di

All’inizio correvo, tra le colline dietro Rimini, per desiderio di riscatto. La prima maratona, quattro anni fa, fu una grossa sfida per noi di San Patrignano. Oggi, alla mia terza esperienza qui, ho corso soprattutt­o per godermi la città e il suo meraviglio­so calore. Altrove, da noi, corri nel vuoto, nel disinteres­se, se non sei addirittur­a circondato dall’ostilità di gente arrabbiata perché le maratone bloccano il traffico, rallentano gli spostament­i » . Sara Carrena è la veterana della squadra di atleti che anche quest’anno la comunità di San Patrignano ha iscritto alla maratona di New York. Hanno corso in 12, ma il team costituito quattro anni fa dal celebre preparator­e Gabriele Rosa è composto da più di 30 ragazzi e ragazze. Dopo aver portato atleti italiani a vincere questa maratona negli Anni 90, aver creato in Kenya un centro di training divenuto la scuola dei migliori maratoneti del mondo e aver seguito il recupero di atleti di altre discipline, gente come Diego Armando Maradona, nel 2012 Rosa In alto, i partecipan­ti sul ponte di Verrazzano. A fianco, tre del team di San Patrignano che hanno finito la gara. accettò la sfida di un pugno di ragazzi del più grande centro di recupero dalle tossicodip­endenze d’Europa. « La corsa è sempre stato lo sport più popolare a San Patrignano, il primo che abbracciai nel percorso di recupero » racconta Francesco Facecchia, 34 anni, un ragazzo di Ferrara. Innamorato della musica e della ginnastica artistica. « Sedici anni di studio del pianoforte, molti dei quali al conservato­rio » . Ma il successo non arriva e Francesco si perde. « Nove anni fa ho iniziato il mio percorso di recupero a San Patrignano: non ho più ripreso con la musica, ma la passione per la ginnastica artistica mi ha spinto ad abbracciar­e altre attività sportive, soprattutt­o la corsa. Da noi i maratoneti sono relativame­nte pochi ma ben 700 dei 1.300 ragazzi della comunità corrono. La corsa è una valvola di sfogo, ma anche uno strumento con un valore educativo » .

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