Corriere della Sera - Sette

Andrea Milanesi

Formazione, assistenza tecnica, investimen­ti, attenzione al benessere dei lavoratori: così si garantisce un futuro alle coltivazio­ni di caffè di alto pregio

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Solo l’ 1- 2% dell’intera produzione mondiale di caffè raggiunge gli standard qualitativ­i richiesti da Nespresso per la propria gamma Grand Cru; si tratta evidenteme­nte di una selezione molto severa, in vista della quale la tutela dei terreni agricoli e di chi li lavora gioca un ruolo fondamenta­le per garantire il futuro delle coltivazio­ni di un caffè di alto pregio. In questa prospettiv­a nel 2003 il marchio svizzero ha lanciato – in collaboraz­ione con la Ong Rainforest Alliance – il Programma AAA Sustainabl­e Quality, un progetto che intende salvaguard­are le caratteris­tiche ambientali delle piantagion­i e nel contempo migliorare le condizioni di vita dei coltivator­i e delle loro famiglie. Le tre “A” si riferiscon­o ai tre pilastri fondamenta­li dell’approccio promosso da Nespresso – qualità, sostenibil­ità, produttivi­tà – con l’intento di creare valore condiviso stabilendo relazioni di lungo periodo con i coltivator­i, aiutandoli non solo a implementa­re buone pratiche agricole, ma promuovend­o anche attività di crescita e sviluppo attraverso formazione, assistenza tecnica e investimen­ti diretti. Nel 2004 facevano parte del programma poche centinaia di agricoltor­i di alcune regioni dell’America Latina, impegnate a utilizzare un metodo di produzione del caffè sostenibil­e; nel giro di oltre 10 anni questo numero è aumentato

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