Corriere della Sera - Sette

Picabia

Al MoMa di New York la grande retrospett­iva di questo artista protagonis­ta del movimento Dada. Fino a marzo 2017

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LNon è questione di diventare voltagabba­na, ma di concedersi tempo e pause atte al mutamento. Il titolo della mostra dedicata a Francis Picabia dal MoMa di New York ( dal 21/ 11 al 19/ 03, con oltre 200 opere) è anche uno slogan sulla plasticità dell’essere umano. Tra i meno conosciuti del movimento Dada ( di cui ricorre quest’anno il centenario), dal quale si distaccò nel 1921 tre anni dopo il suo arrivo a Zurigo, Picabia è stato un innovatore, un provocator­e, sempre intento a rinnovarsi sia come artista che come uomo. Duchamp, suo amico fin dal 1910, lo descriveva come un « caleidosco­pio di esperienze, apparentem­ente slegate una dall’altra ma derivanti da una grande personalit­à » . Non però “maledetta” in quanto le sue origini ricche e borghesi ( padre di nobili natali, spagnolo nato a Cuba e madre francese) gli concessero una vita agiata ( Picabia amava guidare auto sportive e organizzar­e serate mondane, specie a Cannes), piena di viaggi e un sicuro riparo in Svizzera durante la Prima Guerra Mondiale.

Incursioni. Ma in questa mostra vediamo come Picabia ( con un inizio da pittore impression­ista, tale fino al 1909) passò con grande facilità e liber-

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