Corriere della Sera - Sette

Un musicista ricco di insidie nascoste che rendono magiche le sue melodie

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La profondità della musica di Puccini è legata a dettagli e sfumature. Quelle piccole cose, fondamenta­li nella vita come nell’arte, come ricorda nel suo canto d’amore alla fine del primo atto. «Tutto il mondo lo conosce. Lo ama, canta le sue infinite melodie. Ma è solo l’aspetto artistico più immediato. Perché il Dna di questo musicista è invece complesso e inquietant­e, nasce dalla sua grandezza di armonista e strumentat­ore. Lo ripeto senza sosta quando sono in buca con l’orchestra e affronto una sua partitura. La forza della sua musica sa dove sta?». Se non sono le arie, le melodie... «La vera ricchezza sono le zone d’ombra del pentagramm­a. Un’infinità di piccoli dettagli. Sono come insidie strumental­i scritte in partitura. Nel porre l’accento su quest’aspetto si esalta la profonda cultura di un artista del

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