La funivia-gondola vuole prendere il posto di autobus e metro
Da Parigi ad Austin, Texas, e Washington è tutto un fiorire di progetti di teleferiche: saltano gli ingorghi e costano poco
In cielo la rivoluzione dei trasporti pubblici e l’asse Russia-Tunisi
che
La chiamano “gondola”, gli inglesi; per i francesi è – più prosaicamente – una “teléphérique urbain”. Tradotta, è semplicemente una funivia, ma non una semplice funivia. Potrebbe infatti rivoluzionare il trasporto pubblico nelle città. In prima linea c’è Parigi: è qui, nei sobborghi dell’Île- de- France, che nel 2021 potrebbe entrare in funzione il primo, grande progetto. L’hanno chiamato Téléval e si tratta di una linea di cabinovie da 10 passeggeri l’una che porterebbe i pendolari, fino a 14 mila ogni giorno. Un volo lungo 4,4 chilometri fra 5 stazioni, con una cabina ogni 30 secondi, che collegherebbe Villeneuve- Saint- Georges a Créteil, quindi alla ( omonima) fermata della linea 8 della metropolitana, in soli 17 minuti, contro i 40 che ci si mettono oggi con gli autobus costretti a superare ingorghi continui. In realtà, il progetto della capitale francese sarebbe la consacrazione di una tendenza che sta rapidamente accelerando in molte città del mondo: a parte Medellin, in Colombia, dove è già operativa da 2 anni, c’è il sindaco di Austin, Texas, città che attira tutti i Millennials d’America, ha appena fatto approvare dal consiglio comunale lo studio di fattibilità per una funivia di 12 chilometri, lungo la strada più trafficata del centro, la South First Street, in grado di muovere seimila passeggeri l’ora, pari a 100 autobus su strada, per un investimento da 280 a 550 milioni di euro ( a seconda del numero delle fermate). Anche Washington D. C. sta studiando se realizzare una “gondola” che scavalli il Potomac, fra il centro e Georgetown, mentre Brest, in Francia, sta per vararne una e Tolosa la seguirà nel 2020. Certo, a frenare tutti c’è l’esperienza della Emirates Air Line di Londra, vicino al City Airport, lanciata per i Giochi del 2012 per i pendolari della zona e oggi usata – poco – dai turisti. Ma il premier dell’Île- de France, Valérie Percresse, ha detto in poche parole perché a Parigi potrebbe funzionare: « È pulita, silenziosa e regolare. Costa molto meno di una linea su strada, si costruisce nella metà del tempo, supera gli ostacoli preesistenti facilmente e porta un mucchio di gente » . In più, quella di Brest è stata costruita da chi già fa funivie per le piste da sci: una garanzia in più che funzioni.
Da Mosca per salvare il turismo A Tunisi arrivano i nostri. Arrivano da Mosca e San Pietroburgo. È la nuova rotta che ( forse) sta salvando l’economia del turismo tunisino, messa in ginocchio dagli attacchi del terrorismo jihadista nel 2015. Un milio- La Emirates Air Line a Londra; a lato, il disegno a computer del progetto parigino Téléval.
ne di persone hanno cancellato le prenotazioni, una settantina di hotel ha chiuso, il giro d’affari del settore, pari al 7% del pil, si era dimezzato. Ora, però, i turisti moscoviti stanno salvando tutti: tra famiglie con bambini e pensionati, nell’ultimo anno, a scegliere Tunisi come destinazione sono stati in 600 mila, dieci volte quelli dell’anno precedente. Un cambio di rotta facilitato anche dal taglio dei voli dalla Russia verso Egitto e Turchia, dovuti all’attentato sull’aereo dal Sinai e all’abbattimento del jet in Siria. I giovani tunisini affollano i corsi di russo.
Londra prepara l’addio a Camden Market Era diventata “cool”, alla moda, già nella Swinging London degli Anni 60 dei Beatles, e poi tre lustri più tardi, con l’avvento dei punk. Ma Camden si era sempre salvata l’anima, restando, con i suoi mercatini poco chic, l’alternativa autenticamente rustica a Portobello Road. A Londra, però, sono sempre più convinti che non resisterà al nuovo assalto della “gentrificazione”: all’arrivo cioè di boutique hotel, caffè e negozi eleganti, insomma ai piani di trasformazione portati avanti dal miliardario israeliano Teddy Sagi. Per trovare lo spirito del leggendario Camden Market si dovrà cercare altrove.