Classica
Nel nuovo disco, pomposi arrangiamenti orchestrali e un richiamo alle feste dei miliardari russi, piene di stravizi e compiacenti ballerine
Lasciati intrattenere » cantava quasi venti anni fa Robbie Williams, il bad boy dello star system musicale. Dove è finito il malandrino che baciava sulla bocca solo donne attempate alle cene di Gianni Versace? Oggi continua a incarnare appieno lo spirito della vera pop- star, ossia quello di entertainer, di personaggio che sa come catalizzare l’attenzione su di sé senza annoiare gli ascoltatori. E da intrattenitore torna nel nuovo album The Heavy Entertainment Show ( Sony), titolo col quale vola alto. Robbie vuol fare le cose in grande, lo aveva lasciato intuire nel singolo che ha anticipato l’uscita del disco, Party Like A Russian, con pomposi arrangiamenti orchestrali ( un campionamento di Prokovief) in cui la musica classica viene messa al servizio del pop, mentre il testo rimanda ai nuovi ricchi sovietici e al modo tutto loro di ostentare la ricchezza in sfarzose feste fra stravizi satrapici. Nell’ironico videoclip lo vediamo in una villa immensa circondato da compiacenti ballerine, nel ruolo di un esagerato oligarca russo. Lui commenta così: « Ogni popolo vive nella convinzione di essere il più bravo a divertirsi. Ma nessun party è come quello dei russi » . Nel party Robbie Williams accontenta i gusti di ogni invitato con rock, ballate, richiami glam alla David Bowie, dance music, sonorità acustiche, elettriche ed elettroniche e – ovviamente – pop in dosi massicce. Nello staff creativo ci sono i nuovi alfieri del brit- rock Killers ( Mixed Signals), l’elegante e raffinata penna cantautorale di Rufus Wainwright ( Hotel Crazy) e l’idolo dei teenagers inglesi Ed Sheeran ( Pretty Woman). Un disco che è un concentrato delle molteplici sfaccettature dell’artista ( in copertina si ritrae faccia a faccia con se stesso), che sa far ballare ma anche commuovere con una canzone dedicata ai propri figli ( Love My Life) in cui confida speranze e ambizioni di un padre. Robbie Williams è un abile venditore di se stesso consapevole che, come canta lui stesso, « il carisma non è negoziabile » . l’adolescenziale Io non ho paura, il gelido Educazione siberiana e il primo supereroe made in Italy Il ragazzo invisibile, che segna il suo ritorno al mondo della fantascienza. Esperto e appassionato di musica, crede che nel suo curriculum giochi un ruolo anche l’affezionata Fender Stratocaster ( « io sono cresciuto ascoltando Jimi Hendrix » ) .
Non è facile, per uno che ha bisogno della musica come dell’aria che respira, scegliere “solo” 10 canzoni! In ogni caso: queste non sono necessariamente le più belle, ma sono quelle del cuore. A parte le ultime due, appartengono tutte a un certo periodo musicale. Ciò non vuol dire che dopo non si sia più fatta buona musica... Ai primi due posti metto due brani dei Pink Floyd. Loro hanno davvero rivoluzionato la sonorità di quegli anni unendo la ricerca musicale, anche estrema, con la capacità di comunicare le emozioni a un grande pubblico. Oltre alle due splendide melodie e ai sapienti arrangiamenti, fate attenzione alle liriche che parlavano al cuore dei giovani! Un verso come esempio: «Cosa preferisci, un ruolo da comparsa in una guerra o una parte da primo attore in una gabbia?».