Una vasca, una donna. Poi uno sguardo che la osserva

Il profilo in primo piano di una giovane donna, per metà è nascosto dal bordo di una vasca da bagno. Ha i capelli biondi riposti su un lato e i lineamenti morbidi, ancora non definiti dal passare del tempo. Il viso è leggermente chinato verso di noi, sembra assopita, vinta dal tepore dell’acqua. Ora l’inquadratura si sposta di novanta gradi a mostrarcela frontalmente. Ha l’aria indifesa, di chi sta affrontando cose da grandi nonostante la tenera età. Un altro stacco, la macchina da presa questa volta viaggia solidale con una goccia d’acqua, che cade dal soffitto fatiscente e scende velocemente fino a colpire la fronte della ragazza, che si desta smarrita. Si guarda attorno, come se cercasse qualcosa, stringe le braccia per non mollare la presa, ma è troppo tardi: un grido disperato ci riporta al presente. È un flashback, è il ricordo che torna costante a minare la felicità di una donna, che non riesce a trovare un giusto posto nel mondo. Ha conosciuto la passione ma non l’amore, ha portato in grembo una figlia che non ha mai cresciuto, tutto ciò che ha avuto non l’ha mai posseduto veramente. Ma non siamo noi a seguirla e a fantasticare sulla sua vita. È un’altra donna che ogni giorno passa davanti a casa sua e che la osserva, invidiando, a torto, la calma apparente della sua esistenza .

- La soluzione a pag. 113