Ostilità
Alle Gallerie d’Italia di Milano, una grande mostra sulle vedute realizzate da zio e nipote, rivali in pittura. Fino a marzo 2017
di Bellotto si siano evoluti lontano dall’influenza dello zio, a Dresda. Da Canaletto Bellotto imparò le basi, il modo di costruire la composizione del dipinto, il trasferimento del disegno sulla tela. La genialità di Canaletto consiste nell’aver creato la veduta a partire dai disegni realizzati con la camera ottica e con precise misurazioni. Bellotto ha imparato a replicare lo stile di Canaletto ( firmandosi addirittura con lo stesso nome), con gli schizzi preparatori, formulando vedute simili ma mai uguali, con una “mano” diversa. La sua pittura ha un’altra consistenza che deriva anche dalla preparazione della tela, pastosa rispetto a quella levigata che adotta invece lo zio. « Canaletto abbelliva ogni cosa, il suo era un Settecento ideale e luminoso, mentre Bellotto vedeva tutti i difetti della realtà: i muri screpolati, i poveri nelle strade. Ma anche per lui il quadro doveva essere rifinito alla perfezione » , dice Anna Bozena Kowalczyk curatrice della mostra Bellotto e Canaletto. Lo stupore della luce ( alle Gallerie d’Italia di Milano, dal 25/ 11 al 5/ 03/ 2017). « Aveva un diverso interesse per le architetture, seguiva testi teorici. Nel dopoguerra, Dresda e Varsavia furono ricostruite seguendo i dettagli delle sue tele » .
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L’ultima sala della mostra è la