Lenti a contatto
Hanno migliorato la vita di tante persone, ma possono provocare infezioni, abrasioni corneali e danni alla vista: fate attenzione
perché spesso i fastidi dipendono dal non seguire poche ma basilari regole di uso e manutenzione. « La maggioranza dei problemi derivano da superficialità e scarsa informazione con cui molti si avvicinano all’utilizzo delle lenti, che certo è più complesso e oneroso del portare gli occhiali » , sottolinea Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana. « Le lenti non vanno scelte solo per motivi estetici, perché sono un dispositivo medico invasivo: per quanto sottili, restano pur sempre un corpo estraneo e servono tempo e attenzioni per gestirle nel modo giusto » . Primo passo, quindi, una buona visita dall’oculista per capire se si hanno controindicazioni all’uso, per esempio patologie che aumentano la sensibilità oculare e quindi ne sconsigliano l’applicazione. Poi, bisogna essere ligi nel rispettare le regole.
Preferire le lenti giornaliere monouso, se esistono per il proprio difetto visivo, perché sono le più sicure per evitare contaminazioni e quindi infezioni. Manca infatti il passaggio nei liquidi di pulizia, il più critico: durante la manipolazione delle lenti necessaria per il “lavaggio”, queste si possono sporcare più facilmente con germi.
Le monouso vanno gettate, alla sera. Sembra banale ricordarlo ma moltissimi, per tagliare un po’ i costi, riutilizzano le lenti una o più volte vanificandone i vantaggi, ovvero la certezza della sterilità e la mancanza di usura.
L’occhio deve essere bene idratato instillando ogni due o tre ore una goccia di collirio lubrificante, meglio se monouso per averlo sempre sterile. Le lacrime artificiali sono ancora più indispensabili in chi soffre di occhio secco e perciò tende ancor di più alla disidratazione, che è una delle cause principali dei fastidi.
Attenzione all’ambiente dove si passa la maggior parte del tempo: se c’è l’aria condizionata o il riscaldamento l’occhio