Corriere della Sera - Sette

Peppe Aquaro

Di entrambi gli schieramen­ti al prossimo referendum

- Di

Non le dico mica come voterò il prossimo 4 dicembre: questo è fin troppo ovvio » , dice subito Massimo Terni, per anni docente di Storia delle dottrine politiche all’università Statale di Milano e all’Orientale di Napoli. Il suo punto di vista sul referendum costituzio­nale, fa capire lo studioso, è uno sguardo filosofica­mente un po’ più alla lontana rispetto alle scelte legate a un sì o a un no. E soprattutt­o distante dagli schieramen­ti annunciati, e alcune volta gridati, « nel corso della più lunga campagna della storia repubblica­na, iniziata a maggio per finire a dicembre » , ricorda Antonio Polito, vicedirett­ore del Corriere della Sera, nella prefazione de La riforma della Costituzio­ne. Una guida con le analisi di 15 costituzio­nalisti, in edicola con il Corriere a 9,90 euro, escluso il costo del quotidiano. In questa campagna elettorale, seguita passo dopo passo dal Corriere, « senza cedimenti alla partigiane­ria e alla faziosità, se ci fa caso, subito dopo il referendum non credo che la politica possa ancora aspettare e ragionare col torcicollo: a mio modesto avviso è il contesto istituzion­ale, abbastanza vecchiotto, che andrebbe riformato. Insomma, ci sarebbe bisogno di interlocut­ori politici veloci nel comprender­e i cambiament­i ormai in atto » , risponde l’autore di Stato, uscito un paio d’anni fa per Bollati Boringhier­i, all’interno del quale si ipotizza addirittur­a una società senza Stato. « Ritornando all’appuntamen­to del referendum, sappiamo tutti che il popolo degli elettori non è più quello del 1946, dal momento che sono scomparsi, in questi ultimi decenni, i corpi intermedi – su tutti, i partiti ed i sindacati – che comunque orientavan­o l’elettorato. Oggi, le scelte sembrano avvenire più di pancia che a seguito di un ragionamen­to ponderato » . Professore, ma il suo, se mi permette, è un pessimismo politico senza confini? « La correggo. Sono le nazioni che ormai hanno perso i loro confini e quindi i loro mercati di riferiment­o; riguardo al sottoscrit­to, mi definirei un pessimista metodologi­co, uno di quelli che, per atteggiame­nto mentale o postura operativa, parte dal presuppost­o più negativo per poi sviscerare al meglio un problema » . È un modo per far capire, anche se in modo criptico, come si schiererà? « Le dico sempliceme­nte che sono uno di quelli che ancora crede nella politica come arte del possibile, pur essendo cosciente che la stessa politica ha ormai bisogno di trovare delle categorie concettual­i adeguate al nostro tempo » . Al di là di uno “stravolgim­ento” o “aggiorname­nto” della Carta costituzio­nale. Dipende dai punti di vista. Maria Elena Boschi ministro per le Riforme costituzio­nali, e la copertina di Lariformad­ella Costituzio­ne, in edicola con il Corriere a 9,90 euro escluso il costo del quotidiano.

e con la massima chiarezza e semplicità » , scrive ancora Polito, i grossi nomi dello spettacolo, dell’arte e della cultura in generale hanno fatto sentire la loro voce. Da Roberto Benigni a Monica Guerritore, da Giuliano Montaldo a Fiorella Mannoia. E ce ne sarebbero tanti altri. Ecco perché, provare a sentire, a dieci giorni dall’appuntamen­to in cabina elettorale, una voce “distante”, come quella di Terni, potrebbe essere comunque occasione per uno spunto di riflession­e in generale. « Dovremmo prendere atto che, da un po’ di tempo ormai, è in corso la crisi del cosiddetto Stato- nazione: su questo argomento c’è un saggio molto interessan­te di Sabino Cassese, intitolato, Chi governa il mondo?, nel quale ci si interroga proprio sul ruolo futuro della democrazia… » . D’accordo, professore, ma cosa c’entra tutto questo con i quarantase­tte quesiti referendar­i sui quali siamo chiamati ad esprimerci? « Apparentem­ente nulla, ma

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy