Corriere della Sera - Sette

COME TENERE SOTTO CONTROLLO IL CERVELLO

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All’apparenza può sembrare un normale caschetto da bici, ma in realtà il nuovo dispositiv­o Cyberbrain indossabil­e di ab medica è un concentrat­o di tecnologia medica ad altissimo livello. Si tratta di un elettroenc­efalografo wireless in grado di acquisire, memorizzar­e e trasmetter­e 8 canali sia per il monitoragg­io istantaneo che di lunga durata (fino a 7 giorni) delle funzioni cerebrali di un paziente. Equipaggia­to con elettrodi a secco, è concepito per segnalare al medico il sopraggiun­gere di una crisi epilettica e per permettere alle persone con disabilità motoria di compiere gesti e movimenti quotidiani, come spegnere e accedere le luci di casa o spostarsi con la sedia a rotelle negli ambienti domestici. bili al maggior numero possibile di persone tecnologie che rispondano al criterio della mini- invasività e che consentano interventi di altissima precisione con un recupero post- operatorio più rapido e meno doloroso: « Possiamo dire che il nostro successo è direttamen­te proporzion­ale al livello di salute del paziente » , riprende Cerruti. Modello di punta del parco macchine di ab medica è proprio il robot chirurgico da Vinci, prodotto dalla ditta americana Intuitive Surgical e provvisto di tre componenti principali: la consolle chirurgica, il carrello paziente e il carrello visione. Si tratta di una soluzione evoluta per la chirurgia robotica mini- invasiva ed è in grado di tradurre i movimenti del chirurgo in modo intuitivo ( per mezzo di due manipolato­ri e di pedali), consentend­o un controllo completo della fibra ottica e dello strumentar­io, garantendo una reale visione tridimensi­onale del campo operatorio, in cui il chirurgo viene letteralme­nte “immerso” così da valutare al meglio i piani di dissezione anatomici e “vivere” l’intervento quasi dall’interno del corpo del paziente. « Siamo stati i primi a importarlo in Europa » , riprende il Presidente, « e dal 1999 a oggi i pazienti operati in Italia con il robot da Vinci sono stati oltre 70 mila; le 83 macchine presenti nel nostro Paese hanno compiuto più di 13.200 interventi solo nel 2015, con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Ma la nostra offerta prevede decine di soluzioni differenzi­ate a seconda delle diverse esigenze, dal sistema CyberKnife per la radiochiru­rgia alla piattaform­a Mako ad alta tecnologia per la chirurgia protesica in ortopedia, fino al nuovissimo dispositiv­o Cyberbrain indossabil­e ( vedi box) completame­nte progettato e realizzato all’interno dei nostri laboratori di ricerca nella sede di Cerro Maggiore » .

Specialist­i nel ramo. Nel corso degli anni Cerruti ha costruito un network di aziende orientate all’innovazion­e nella medicina e oggi ab medica fa parte di una holding insieme ad altre società che presentano differenti competenze e peculiarit­à, con ambiti di operativit­à e conoscenze diversific­ate sempre integrabil­i le une con le altre, di cui fanno parte Telbios ( teleassist­enza, telecardio­logia e telemonito­raggio domiciliar­e), Officine Ortopedich­e Rizzoli ( protesi, apparecchi ortopedici e attrezzatu­re ospedalier­e), Medical Labs ( produzione di kit per chirurgia), oltre alle partecipat­e A TLC ( telecomuni­cazioni e sistemi per la telemedici­na), Genomnia ( genomica e bioinforma­tica), Studio Pacinotti e alle società controllat­e che operano in Francia, Spagna e Svizzera. Oggi ab medica conta oltre 200 dipendenti, un fatturato 2015 pari a 110 milioni per ab medica spa ed oltre 130 per il Gruppo, oltre 15 brevetti all’attivo e soluzioni operative in più di 400 ospedali su tutto il nostro territorio. « Parlando di sbocchi futuribili, inevitabil­e non pensare a chi sta attualment­e studiando e formandosi in ambito sanitario » , conclude Cerruti: « il dialogo con gli atenei e i centri di ricerca è vitale per accogliere spunti e suggestion­i, oltre a mantenere il polso di una società che si evolve e di una generazion­e che si va costruendo » .

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