Tutti insieme musicalmente
ove giorni fa Milano è tornata ad essere il centro musicale del mondo e i milanesi ( e gli italiani tutti) si sono sentiti orgogliosi di essere, almeno per una sera, ” pucciniani”. Il “rito” della prima della Scala ha confermato come il “diritto alla musica” può contribuire a far mutare in meglio l’atteggiamento e la conoscenza internazionale nei confronti del nostro Paese. Il Maestro Gelmetti lancia un appello al Mibact affinché la ricchezza immateriale dei nostri grandi sei operisti, Puccini, Verdi, Mascagni, Donizetti, Rossini, Bellini venga trasformata in patrimonio mondiale ( attraverso l’Unesco), perché, scrive « anche questo è un Bene Pubblico che si sta sgretolando..! » . Tre anni fa, grazie all’impegno di MiTo, allora guidato da Francesco Micheli, lanciammo insieme con il Comitato Internazionale Toscanini un appello per “la musica a scuola”, trascurata e a volte ignorata; nonostante ciò consola verificare che, soltanto nel 2016, il mondo delle istituzioni della cosiddetta “musica colta” ha registrato un incremento di pubblico eccezionale, come mai prima! I motivi sono molti: le gestioni indubbiamente migliorate di alcune di queste realtà, permettetemi di citarne tre, capitanate da tre sindaci appassionati: la Fenice, a Venezia, lo Sferisterio, a Macerata, il Rossini Opera Festival a Pesaro, che, inoltre, vogliono saggiamente mettersi in rete tra di loro; un’ulteriore ragione per comprendere il rinnovato interesse degli italiani nella lirica risiede nella selezione dell’impiego del tempo libero che la Grande Crisi ha portato con sé. Gli italiani riscoprono il Bello e la Qualità, e noi giornalisti non dobbiamo farci scappare l’occasione per aiutare la crescita di queste buone passioni.
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