Sonno
Le ferie invernali sono un’ottima occasione per recuperare e per impostare il nostro corpo su ritmi più vicini al ciclo luce-buio
considerare irrimediabili le cattive abitudini » , sottolinea Tuomilehto. « Approfittiamo anzi delle vacanze per guardarci allo specchio, fare una sorta di “check- up” al riposo e modificare qualcosa. Non conta una singola notte di buon sonno, né una in cui ci siamo girati e rigirati nel letto: conta quanto riposiamo bene di solito, un giorno dopo l’altro, tutto l’anno. Dobbiamo lavorare per arrivare a questo, non per dormire bene soltanto in vacanza » . Il primo provvedimento da prendere quando non abbiamo l’assillo della sveglia, quindi, è fare un esame di coscienza e capire quanto e come dormiamo, utilizzando i giorni di ferie come un’opportunità per la “rieducazione” al riposo.
Quanto dormiamo realmente? È la prima domanda da porsi, tutt’altro che banale. L’esperto finlandese sottolinea infatti che « La maggioranza dorme meno di quanto crede: diciamo di andare a letto alle undici ma ecco che a mezzanotte siamo ancora su internet. Il momento reale in cui ci addormentiamo è spesso molto posticipato rispetto a quando entriamo a letto perché da lì guardiamo la tv, navighiamo in rete o mandiamo messaggi con lo smartphone » .
Non tenere la tv in camera e spegnere tablet e cellulari, o quantomeno non portarli a letto, è perciò il primo passo per “ripulire” l’ambiente in cui dormiamo e rendere il riposo più confortevole. Anche perché la luce blu degli schermi interferisce con la produzione dell’ormone del riposo, la melatonina, contribuendo a peggiorare il sonno.
In media da adulti si dovrebbero dormire dalle sette a un massimo di nove ore per notte, ma ci sono anche “brevi dormitori” che hanno bisogno di riposare meno: vista la variabilità è perciò necessario che ciascuno capisca qual è la sua “dose” sufficiente di riposo quotidiano.
Chi dorme abbastanza è energico e in forma durante il giorno: sonnolenza continua, difficoltà di concentrazione e atten-