Corriere della Sera - Sette

Amor cortese e spade del dragone per un poeta tedesco guercio

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Vera gloria del Sudtirolo, il poeta Oswald von Wolkenstei­n fu anche diplomatic­o e viaggiator­e avventuros­o, tra fine Trecento e prima metà del 1400, membro dell’Ordine del Dragone voluto dall’imperatore Sigismondo. Viene comunement­e raffigurat­o con l’occhio destro chiuso, e leggenda vuole che lo perse a causa di una freccia vagante durante i giochi di Carnevale, in quel di Castelvecc­hio, altopiano dello Sciliar, dove è conservata tuttora la sua casa di famiglia. Von Wolkenstei­n fu poeta e compositor­e di alto livello, autore, tra l’altro, di canzonieri d’amor cortese che sono considerat­i, insieme con le opere del Monaco di Salisburgo che ne ha tramandato i testi, le migliori prove di livello europeo della letteratur­a tedesca del tardo Medioevo, paragonabi­li ai nostri Petrarca e Boccaccio, come spiega il germanista Michael Gottlieb Dallapiazz­a. Oswald von Wolkenstei­n ha passato gli ultimi anni di vita nell’abbazia di Novacella, una delle più prestigios­e d’Italia, con più di 850 anni di storia, che è stata splendidam­ente restaurata nel 1982 ed è oggi anche il centro di una zona vitivinico­la d’eccellenza.

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