Il marmo ha cambiato pelle. E si fa broccato
Questa materia da sempre prediletta dagli scultori è da secoli un bestseller utilizzato dagli architetti, anche per gli interni. Nelle case, s’è fatto largo uso del marmo finché, negli anni 70/80, non subentrò la più “calda” moquette che fece furore. Del marmo (diffuso in molte parti del mondo) si conoscono venature e colori infiniti, ma oggi c’è dell’altro. Lo possiamo trovare in una versione molto artistica. Con una lavorazione a 3D si è ottenuto un bell’effetto damascato al pari di un tessuto. Con grafismi che producono chiaroscuri preziosi, come nel progetto Lucipetus firmato da Luca Scacchetti per Budri, utilizzando lo statuario bianco, quello scelto da Michelangelo per le sue opere sublimi. Per restare nella raffinatezza, ma questa volta nei toni del grigio e del nocciola, la friuliana Julia Marmi propone con lo studio Tideo Design i rivestimenti Return, anch’essi grafici, ottenuti sulla pietra piasentina (spazzolata, fiammata o anticata), materiale lapideo estratto esclusivamente in una piccola area pedemontana nord-orientale del Friuli.