Corriere della Sera - Sette

Siamo la parte buona del Paese

«Non a caso, la gente ci chiede giustizia», dice l’anchorman. «Il qualunquis­mo? Non l’abbiamo certo alimentato noi di Lo hanno fatto i politici, la burocrazia, un certo ottuso statalismo...»

- Di Paolo Martini

Bisogna prendere sul serio Ezio Greggio? La domanda non è propriamen­te retorica, anzi. Diciamo subito che in Italia Greggio è un comico amatissimo, forse il più amato, di certo uno dei più trasversal­i rispetto alle generazion­i del pubblico. Se non ci credete, fate pure la verifica sondando dal nipote alla nonna, in un convivio familiare. Del resto da quasi trent’anni, esattament­e dal 7 novembre del 1988, Greggio è il volto di Striscia la notizia, l’anchorman surreale di questa sorta di anti telegiorna­le patrio. Ancora oggi, quando c’è “il signor Ezio” alla conduzione, con “il signor Enzo” ( Iacchetti) come compare, la creatura televisiva del genio criminale di Antonio Ricci, trita come uno schiaccias­assi tutti i programmi concorrent­i e raccoglie, quando va male, cinque milioni di spettatori. Basterebbe­ro Striscia, quella trentina di Telegatti e altrettant­i Oscar tv, per chiudere il bilancio. Ma poi ci sono anche un Globo d’oro, un Nastro d’Argento, un premio Totò, un Manfredi, un Flaiano, un Troisi e addirittur­a uno Charlot, e questo solo per accennare ai riconoscim­enti che Greggio ha ottenuto come attore di cinema, dal ritratto sociale degli Yuppies alle parodie di Box Office 3D. Infine, c’è da considerar­e anche il Greggio d’ol- treconfine: l’infaticabi­le organizzat­ore di un festival della comicità internazio­nale a Montecarlo ( dove è anche presidente del Comites degli italiani), l’attore che deve firmare autografi ai fan persino in Bulgaria; ovvero, dall’altra parte dell’Oceano, a Hollywood, “il figlio” di Dracula Mel Brooks, con tanto di nome in grassetto nelle raccolte delle battute più belle dei film americani, nonché il regista e produttore a cui è capitato di trovarsi a cena a casa di John Landis ( il maestro che ha inventato The Blues Brothers) riconosciu­to e considerat­o persino da un grande nome del cinema impegnato come Costa Gavras, che fu premio Oscar per Z- l’orgia del potere. E se non fosse anche solo per questa insolita caratura hollywoodi­ana di Greggio, di motivi per prendere sul serio “il signor Ezio” e per ascoltare la sua storia e la sua visione del mondo, se ne trovano davvero un sacco, con tutti quei volti del potere che ormai sanno così terribilme­nte di comico, e non parliamo solo di Beppe Grillo. Cominciamo… dall’inizio! Pochi lo ricordano ormai, ma tu hai esordito nella mitica TeleBiella, l’emittente locale che per prima ha violato il monopolio della Rai, nel ‘ 72, quando avevi appena 18 anni, e facevi già il comico. « Eravamo in pochissimi, il coraggioso fondatore della tv

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