Corriere della Sera - Sette

Francesco Battistini

Qui nella Bassa, si torna a cullare un piccolo sogno di grandeur pedatoria

- Di

Se siamo una leggenda o una realtà/ in qualche posto c’è ancora chi non sa/ se siamo un mito o siamo verità…! » . In fondo allo Stradone, al Petitot che vollero i Borboni e che un tempo voleva imitare il piccolo Trianon di Versailles, a cento metri dallo stadio Tardini, si celebra la partita mangiando. Torta fritta e culatello. Cappello del prete e spongata. Che si vinca o le si prenda, ma sì, c’è sempre la merenda. Per le tribune, per le famigliole, per i Boys e per tutti. « Noi non siamo tifosi che menano gli ospiti » , un po’ d’ultras si sono radunati come sempre davanti alla balaustra, prima della partita col Teramo, simulando fair play: « Se vengono, siamo capaci di dar da mangiare anche agli juventini. E perfino a quelli della Reggiana… » . Strano popolo, questi hooligan: tra i meno rissosi d’Italia, a sentire le questure; gli unici a non cantare i nomi dei calciatori, per paura di pentirsene quando gl’idoli andranno altrove. E che strano, questo 2017: sono quarant’anni che lo striscione dei Boys con le stelle gial-

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